L’ESA ha un progetto chiamato Better Common Names che mira a porre fine ai nomi degli insetti che potrebbero essere dannosi per le persone, ma cosa vuol dire? Cosa c’è nel nome di un insetto che potrebbe essere dannoso?
Se prendi per esempio il nome “calabrone assassino” o “falena zingara”, il soprannome sembra essere carico di disinformazione e/o pregiudizio, ecco perché la Entomological Society of America (ESA) ha cancellato entrambi i nomi ed ha in piano ulteriori cambiamenti.
Sempre nel progetto Better Common Names, quest’anno il gruppo ha annunciato di aver adottato il nome di “calabrone gigante del nord”, rifiutando di accettare titoli colloquiali popolari per l’insetto invasivo.
Sempre nel programma Better Common Names, ha cambiato “falena zingara” in “falena spugnosa”, inoltre sono anche alla ricerca di altri nomi che devono essere cambiati; il Better Common Names è aperto a quasi tutti, basterà compilare un modulo e l’ESA prenderà in considerazione la proposta insieme ad altre richieste di nominare e rinominare le creature.
Le nuove politiche della società, ad esempio, non consentono nomi comuni che facciano riferimento a gruppi razziali o etnici.
Lo sforzo fa parte di un movimento più ampio per affrontare il razzismo e altre oppressioni sistemiche all’interno della scienza, e ciò comprende anche i nomi degli uccelli inglesi, i quali sono sotto esame da parte dell’American Ornithological Society, e ad oggi ben 150 uccelli sono stati nominati per persone legate alla schiavitù e alla supremazia bianca.
Per avere un’idea più chiara della situazione sul progetto Better Common Names, i nostri colleghi di The Verge hanno parlato con Marianne Alleyne, presidente dell’ESA e assistente professore di entomologia presso l’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign, la quale, in un’intervista, afferma quanto segue.
La prima domanda fatta è il perché vengano usati nomi comuni per gli insetti e quali essi siano, alla quale Alleyne risponde:
“Di solito usiamo nomi scientifici –nomi latini che di solito sono in due parti, come il modo in cui gli umani sono Homo sapiens–, ma questo non aiuta davvero quando parliamo con il pubblico in generale o con le persone che sono maggiormente colpite da questi insetti. Quindi usiamo nomi comuni per aiutare con la conversazione.”
Ad oggi abbiamo solo 2.000 insetti che hanno un nome comune e ci sono milioni di insetti, pertanto la scelta di dare un nome è ricaduta di solito su quelli di cui si parla molto, in particolare quelli che creano problemi o quelli che portano benefici.
La Entomological Society of America, ormai da molti decenni, è l’istituzione che determina quale nome comune verrà usato per specie specifiche, tutto ciò per assicurarsi che nel momento in cui scienziati e pubblico o media parlano di qualcosa, sia la stessa senza confusione.
Come avviene il processo di attribuzione del nome, e cosa cambia con il Better Common Names
Qualcuno o una comunità si avvicina e suggerisce un nome comune per un certo insetto, e di solito sono scienziati o forse persone che lavorano con gli agricoltori, i quali potrebbero dire:
“Sai, renderebbe la nostra vita molto più semplice se avessimo un nome comune su cui tutti fossero d’accordo”.
C’è un comitato che riceve queste richieste, e poi le studierà, e ci sono alcuni criteri che vengono seguiti, dopodiché la proposta verrà accetta o rifiutata, ed ogni anno si tengono un paio di riunioni nelle quali si dicutono le nuove proposte di nomi comuni, ed ultimamente sono stati impegnati anche a guardare al passato, e vedere dove potrebbero esserci alcuni nomi problematici.
Ci sono alcuni nomi che ora considereremmo contribuire alla discriminazione, all’esclusione o al danno contro le persone, con la più ovvia che era quella che oggi chiamiamo falena spugnosa, il cui nome era un chiaro dispregiativo per un gruppo di persone, infatti prima del Better Common Names, questa si chiamava falena zingara, e “zingara” è un termine dispregiativo per il popolo rom.
Il Better Common Names è iniziato all’incirca 10 anni fa, con l’ESA che ha esaminato “se stessa” e come stava contribuendo ad alcuni dei problemi che stavamo vedendo, tra cui: quanto sono comuni le molestie sessuali o l’esclusione basata sul genere nella nostra società?
Da allora l’azienda ha stabilito un codice di condotta completamente nuovo, e quando nel 2020 la società è arrivata al culmine a causa dell’intero movimento seguito all’omicidio di George Floyd, c’è stata la svolta, ed è lì che il Better Common Names Project è “esploso”.
Tra le altre cose, l’emergere di quello che oggi chiamiamo il calabrone gigante settentrionale avvenne proprio in quel periodo, e come afferma Alleyne:
“All’improvviso, c’è questo calabrone che sta diventando un problema nello stato di Washington, e lo chiamiamo “calabrone assassino” o “calabrone asiatico”. Sembrava che bastasse. Dobbiamo elaborare regole migliori per i nomi comuni.”
Ma perché era importante eliminare “assassino” dal nome del calabrone inserendolo nel progetto Better Common Names? Per evitare di alimentare la paura che potrebbe appunto essere la morte, basti pensare che ha creato così tanta isteria che persone lontane migliaia di km inviavano qualsiasi tipo di vespa per essere identificate perché avevano paura che fosse quel calabrone.
Tra le altre cose, è anche un termine improprio. Il calabrone non attacca davvero gli umani, e probabilmente non ti ucciderebbe, tuttavia è terribile per le api mellifere, in questo caso infatti non si farebbe problemi ad uccidere un’intera colonia, ed ecco perché si chiamava “assassina”.
Tuttavia in seguito la gente ha iniziato a chiamarlo il “calabrone gigante asiatico”, quindi perché quel nome era preoccupante? Sempre basandosi su quanto affermato da Alleyne:
“Perché può contribuire al sentimento anti-asiatico o al sentimento anti-isola del Pacifico o al sentimento anti-asiatico americano, anche se non è intenzionale.”
Com’è ovvio ciò presentava un vero problema, l’aumento della discriminazione contro questi gruppi e crimini d’odio, e l’ESA voleva quanto più evitare di contribuire, anche perché c’è sempre la possibilità che qualche insetto che la gente considera molto spaventoso e pericoloso possa essere equiparato a un intero gruppo di persone.
Con il progetto Better Common Names l’ESA spera che almeno non stia contribuendo a questi problemi di discriminazione o sfiducia nei confronti di un intero popolo, e che in futuro possano fare meglio di quanto abbiano fatto in passato.
È davvero importante coinvolgere effettivamente le agenzie federali e le agenzie statali, quando dicono:
“Vogliamo che i nostri dipendenti usino questo nome e smettano di usare l’altro nome.”
supporto che tra l’altro ha lasciato sorpresa e piacere, afferma l’ESA.
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