La berberina è una sostanza naturale che si trova in piante come il crespino e la foca dorata ed è capace di sopprimere la proliferazione delle cellule tumorali del polmone in laboratorio. Non solo, riduce anche l’infiammazione delle vie aeree e il danno alle cellule polmonari sane esposte alle sostanze chimiche del fumo di sigaretta. A dichiararlo in una nuova ricerca sono gli scienziati dell’Università della Tecnologia di Sydney (UTS).
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Pharmaceutics.
Berberina e cancro ai polmoni: ecco che cosa dice la ricerca
Il tumore polmonare è la principale causa di morte correlati al cancro a livello globale, con circa 1,8 milioni di decessi segnalati ogni anno. L’infiammazione cronica è un fattore di rischio per il cancro al polmone e per altre patologie come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e l’asma.
“La berberina ha mostrato benefici terapeutici per il diabete e le malattie cardiovascolari. Eravamo ansiosi di esplorare il suo potenziale nella soppressione del cancro ai polmoni e nella riduzione dell’infiammazione“, ha dichiarato il ricercatore capo Dottor Kamal Dua, docente senior in Farmacia presso l’Università della Tecnologia di Sydney (UTS).
La valutazione dell’effetto della berberina sul cancro del polmone non a piccole cellule ha dimostrato che la berberina possiede una potente attività antitumorale, sopprimendo la crescita delle cellule tumorali in vitro.
Il potenziale meccanismo d’azione per l’attività antitumorale è stato determinato misurando i livelli di mRNA dei geni associati al tumore e i livelli di espressione proteica. Ha dimostrato che la berberina sovraregola i geni oncosoppressori e sottoregola le proteine coinvolte nella migrazione e proliferazione delle cellule tumorali.
Lo studio si è basato su una ricerca recente pubblicata su Antioxidants, guidata anche dal Dottor Dua, che mostra che la berberina può inibire lo stress ossidativo e ridurre l’infiammazione e la senescenza cellulare indotte dall’estratto di fumo di sigaretta nelle cellule polmonari sane coltivate in laboratorio.
L’obiettivo del Dottor Dua è esplorare il potenziale curativo delle piante medicinali tradizionali e come i loro composti attivi agiscono a livello cellulare. Lo studioso possiede un background di ricerca tecnologia di somministrazione di farmaci
multiformi con esperienza nella scienze biomediche, immunologia e microbiologia.
La berberina è stata a lungo utilizzata nella medicina tradizionale cinese e ayruvedica, tuttavia, i suoi benefici terapeutici sono stati limitati dalla mancanza di solubilità in acqua e assorbimento nell’intestino, nonché dalla tossicità a dosi più elevate.
Per superare questi limiti, il Dottor Dua ha sviluppato l’uso di nanoparticelle cristalline liquide, un sistema avanzato di somministrazione di farmaci che incapsula la berberina in minuscole sfere polimeriche solubili e biodegradabili per migliorare la sicurezza e l’efficacia.
Decenni di ricerca hanno dimostrato che il fumo di sigaretta è tossico per le cellule polmonari, causando infiammazione delle vie aeree e accelerando malattie come il cancro, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e l’asma.
I ricercatori hanno rivelato che la berberina ha la capacità di sopprimere la generazione di sostanze chimiche infiammatorie, chiamate specie reattive dell’ossigeno, che causano effetti dannosi alle cellule. Ha anche modulato i geni coinvolti nell’infiammazione, lo stress ossidativo e ha ridotto la senescenza cellulare prematura.
Il Dottor Dua sta ora procedendo a stretto contatto con le aziende con sede a Sydney per portare questa ricerca al livello successivo e identificare la migliore formulazione e sistema di consegna per queste nanoparticelle, in modo che possa essere trasferita ai pazienti con cancro al polmone.
In Italia, secondo l’AIRC, ha dichiarato: ” Le stime AIRTUM (Associazione italiana registri tumori) parlano di 40.800 nuove diagnosi di tumore del polmone nel 2020 (27.500 negli uomini e 13.300 nelle donne), che rappresentano il 14,1 per cento di tutte le diagnosi di tumore negli uomini e il 7,3 per cento nelle donne. Negli ultimi anni si è osservata una moderata diminuzione dell’incidenza (numero di nuovi casi in un determinato periodo, per esempio un anno) negli uomini, ma un aumento significativo nelle donne: la spiegazione di queste variazioni è l’abitudine al fumo, che è calata nella popolazione maschile ed è invece aumentata in quella femminile”.
“In base ai dati oggi disponibili, nel corso della vita un uomo su 10 e una donna su 35 possono sviluppare un tumore del polmone, mentre un uomo su 11 e una donna su 45 rischiano di morire a causa della malattia. Il tumore del polmone è una delle prime cause di morte nei Paesi industrializzati, Italia compresa. In particolare, nel nostro Paese, questa neoplasia è la prima causa di morte per tumore negli uomini e la seconda nelle donne, con quasi 34.000 morti in un anno”.