A presentare Beetlebot, un robot volante, economico e resistente che simula in tutto e per tutto i coleotteri, è la prestigiosa rivista Science, che ha ospitato tra le sue righe il progetto sviluppato da un team di scienziati dell’Università di Seul.
L’esigenza di ispirarsi ai coleotteri nasce dalla loro capacità di resistere alle colluttazioni: le loro ali infatti, si piegano quando entrano in collisione con oggetti e poi tornano rapidamente al loro posto. Questa loro caratteristica li aiuta a rimanere sulla rotta e volare diritti, piuttosto che a spirale verso il suolo, utilizzando poca energia.
Beetlebot: ecco le prime informazioni sul microrobot volante
Grazie a questa intuizione, Beetlebot continua a volare, anche dopo aver subito scontri importanti. Il robot ad alta efficienza energetica potrebbe persino navigare in ambienti stretti, come edifici crollati, per aiutare le missioni di salvataggio.
Il suo design è aerodinamico grazie a delle ali da scarabeo flessibili e robuste che gli permettono appunto di volare. Si tratta dei microrobot più piccoli al mondo è in grado di trasportare 2,6 volte il proprio peso corporeo grazie a un sistema muscolare alimentato dall’alcol.
Convenzionalmente, i “muscoli” del robot sono stati collegati a una fonte di alimentazione esterna. In alternativa, sono stati alimentati da batterie, il cui peso e dimensioni hanno un’efficienza limitata. Le batterie di alta gamma hanno una densità di energia di circa 1,8 megajoule per chilogrammo.
La loro missione sarà quella di essere utilizzati anche nelle operazioni di ricerca e soccorso in condizioni particolari di di emergenza, come per esempio il crollo di un edificio o un incidente nucleare. La resistenza del microrobot e totalmente ispirata a quella dei coleotteri. Molto interessante la sua capacità di ripiegare le ali quando entra in collisione con altri oggetti: proprio come un coleottero continuerà il suo viaggio senza perdere quota o disperdere energia.