Le barriere coralline sono tra gli ecosistemi più belli e diversi del nostro pianeta, si tratta di formazioni rocciose sottomarine create dalla sedimentazione degli scheletri calcarei dei coralli, animali marini appartenenti alla classe Anthozoa. I coralli vivono in simbiosi con delle alghe microscopiche chiamate zooxantelle, che forniscono loro energia attraverso la fotosintesi.
Per questo motivo, le barriere coralline si sviluppano prevalentemente in acque poco profonde e calde, dove la luce del sole riesce a penetrare, nonostante ciò esistono anche delle barriere coralline che si trovano in acque più fredde e buie, dove le zooxantelle non possono sopravvivere. Si tratta delle cosiddette barriere coralline profonde, che ospitano specie di coralli adattate a vivere in condizioni estreme. Queste barriere sono meno conosciute e studiate di quelle superficiali, ma sono altrettanto importanti per la salute dell’oceano e la biodiversità marina.
Una recente scoperta ha dimostrato quanto siano sorprendenti e preziose le barriere coralline profonde. Nel 2023, gli scienziati dello Schmidt Ocean Institute hanno scoperto due barriere coralline profonde incontaminate al largo delle Isole Galápagos, un arcipelago situato nell’Oceano Pacifico famoso per la sua ricchezza naturale e per aver ispirato le teorie evolutive di Charles Darwin.
L’importanza della scoperta di queste due barriere coralline
La scoperta è stata fatta durante una spedizione che aveva deciso di studiare gli ecosistemi delle scogliere sottomarine e si è aggiudicata due nuove barriere coralline e alcune montagne marine precedentemente inesplorate. La più grande delle due barriere ha all’incirca le dimensioni di otto campi da calcio ed è lunga 800 metri, mentre l’altra è di soli 250 metri. Si ritiene che esistano da migliaia di anni e ospitano un ecosistema molto sano costituito da una ricca diversità di specie di coralli duri che si trovano tra i 370 e i 420 metri sotto la superficie.
Per fare questa scoperta, gli scienziati hanno utilizzato un veicolo a comando remoto (ROV) dotato di una tecnologia di scansione laser ad alta risoluzione che ha permesso di mappare l’ambiente con una precisione fino a 2 millimetri. Grazie a questa tecnologia, gli scienziati hanno potuto identificare gli animali che vivono sul fondo del mare, cosa che non era possibile con tecnologie di mappatura di qualità inferiore.
La scoperta è stata annunciata in occasione della giornata mondiale dedicata alle barriere coralline, il primo giugno, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza e la fragilità di questi ecosistemi, ed infatti tutte le barriere coralline profonde delle Galápagos sono inserite nella Riserva marina nazionale delle Galápagos, una delle aree marine protette più grandi al mondo.
Si spera che la scoperta possa aiutare gli scienziati a comprendere meglio il ruolo che gli habitat delle profondità marine svolgono nel mantenimento della salute dell’oceano e nel garantire la resilienza degli ecosistemi marini in un ambiente in costante cambiamento.
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