Hai mai visto qualcuno implodere in diretta davanti a un palazzo aziendale? Beh, ora puoi. E tutto per un ban su TikTok.
Sì, è successo davvero. Natalie Reynolds, influencer da 2,5 milioni di follower, si è presentata in lacrime fuori da un ufficio di TikTok, urlando al telefono con suo padre: “Dad, they won’t let me in.” Tradotto: Papà, non mi fanno entrare. Ho bisogno che mi ridiano l’account. Un grido disperato, da soap opera. Ma purtroppo per lei, nessun lieto fine.
Bannata da TikTok per “copia”
Il ban su TikTok pare sia arrivato dopo le accuse di plagio da parte di una rivale, Brook Monke. Una guerra fra creator, insomma. Balli, skit, prank… Reynolds secondo molti avrebbe preso troppa ispirazione da Monke. E la community, inutile dirlo, si è infiammata.
Risultato? Account chiuso. E Natalie, senza più palco, ha deciso di mettersi in scena nel mondo reale: davanti alla sede del social che l’ha resa famosa e poi scaricata. Una scena che è diventata subito virale, ovviamente. Chi l’ha ripresa ha commentato: “È caduta in basso, bro.”
Video, mascara e minacce legali
Nel frattempo lei, col mascara colato sulle guance, ha pubblicato un video su YouTube in cui minaccia di fare causa a una creator “non nominata” (ma dai, chi sarà mai?). Ma mentre piange davanti alla sede di TikTok, non rinuncia alla cosa che sa fare meglio: creare contenuti.
Su un secondo account (alt TikTok, come lo chiamano), posta nuovi video. In uno fa finta di lavorare da Wendy’s, una catena di fast food americana. Un siparietto autoironico sul fatto che senza TikTok non ha più reddito. Un modo per cavalcare la crisi? O solo disperazione travestita da content?
Il confine fra cringe e viralità

Il punto è che Natalie non è nuova a scenette controverse. È la stessa che ha sfidato una ragazza a tuffarsi in un lago… per poi scappare quando quella ha rischiato di annegare. Video assurdi, fuori controllo, pensati solo per scatenare reazioni: rabbia, disgusto, scherno. Ma funzionano.
C’è chi la odia e chi non riesce a smettere di guardare. Un po’ come succedeva con Logan Paul ai tempi delle sue “imprese” più discusse. L’algoritmo ama chi divide. E Reynolds lo sapeva. Anche troppo bene.
Ci farà ancora parlare di sé?
Ti chiedi se tornerà? Scommettiamo di sì. Il ban su TikTok non è mai la fine, solo un capitolo. Lei lo sa. E anche chi la segue. Basta un altro video virale, un’altra trovata. In fondo, è un gioco che si conosce bene: essere derisi oggi per finire in tendenza domani.
Tu che ne pensi? La seconda possibilità se la merita o era ora che qualcuno mettesse uno stop? Raccontacelo nei commenti sui social e continua a seguirci per altre storie folli dal mondo dei creator.