Le auto a guida autonoma stanno imparando a vedere sempre meglio, ma presto potrebbero anche sentire. Riconoscere un’ambulanza prima che compaia nello specchietto, o percepire un pedone nascosto dietro un angolo, è l’obiettivo di Lisa (Listen, See and Act), un progetto coordinato dalle università di Parma e Perugia e presentato ad Automatica.it 2025, il convegno della Società Italiana Docenti e Ricercatori in Automatica.
Finanziato con fondi del Pnrr nell’ambito dei Progetti di ricerca di interesse nazionale (Prin), Lisa promette di rivoluzionare la percezione delle auto autonome: non più solo telecamere e radar, ma anche microfoni capaci di interpretare il mondo sonoro attorno al veicolo.
Un’auto che “ascolta” l’ambiente
«Il nostro obiettivo è estendere il campo di percezione delle auto autonome, vogliamo dar loro il senso dell’udito oltre a quello della vista», ha spiegato Gabriele Costante, docente dell’Università di Perugia e tra i responsabili del progetto.
Il concetto è semplice ma potentissimo: i sensori visivi hanno limiti evidenti. Un ostacolo dietro una curva cieca, un’ambulanza che arriva a sirene spiegate ma fuori dal campo visivo, oppure un ciclista nascosto da un camion, sono situazioni in cui il suono diventa un alleato decisivo.

Il problema dei dati reali
Come sempre, la difficoltà non è tanto nell’idea quanto nella pratica. Per addestrare le auto servono enormi quantità di dati, e i ricercatori hanno dovuto ricreare digitalmente il mondo sonoro che un veicolo può incontrare.
«Una delle grandi difficoltà è stata nella raccolta dei suoni reali, come sirene, clacson, passi o rumori urbani», ha sottolineato Costante. Per questo motivo è nato un simulatore innovativo, una sorta di videogioco realistico in cui l’auto virtuale non solo vede, ma ascolta.
In questo ambiente l’intelligenza artificiale può sperimentare migliaia di scenari, imparando ad associare suoni e immagini alle loro fonti reali.
Un simulatore open source

La parte forse più interessante è che questo simulatore non resterà chiuso nei laboratori. Il gruppo Lisa ha annunciato che presto verrà reso disponibile in modalità open source, così da permettere anche ad altri ricercatori e startup di usarlo per i propri progetti.
Un gesto importante in un settore dove spesso prevale la competizione, e che potrebbe accelerare lo sviluppo di auto sempre più sicure e consapevoli dell’ambiente circostante.
Dai test virtuali alla realtà
Non è solo teoria. Attualmente il team sta effettuando prove pratiche su una piattaforma reale: un robot su ruote in ambiente controllato, addestrato a riconoscere suoni e reagire di conseguenza. È un passo cruciale verso l’integrazione di questa tecnologia nei veicoli veri e propri.
Le prime applicazioni potrebbero arrivare nel settore dei veicoli sperimentali e industriali, ma l’obiettivo è chiaro: coinvolgere partner del mondo automobilistico, interessati a inserire il “senso dell’udito” nelle auto a guida autonoma di nuova generazione.
Perché sentire è un vantaggio enorme

Pensiamo a una situazione reale: un incrocio trafficato in centro città. L’auto autonoma può avere telecamere e radar, ma se un’ambulanza sta arrivando nascosta da un edificio, solo le sirene permettono di reagire in tempo. Oppure immagina un parcheggio sotterraneo: il microfono può intercettare il rumore di passi o biciclette prima ancora che i sensori visivi li rilevino.
In sintesi, aggiungere l’udito significa dotare le auto di una percezione più simile a quella umana, capace di anticipare i pericoli e ridurre i tempi di reazione.
Il futuro delle auto autonome
Il progetto Lisa dimostra come l’evoluzione dei veicoli senza conducente non passi solo dall’aumento della potenza di calcolo o dal miglioramento delle telecamere, ma anche dall’integrazione di nuovi sensi artificiali.
Se la vista rimane fondamentale, l’udito potrebbe diventare il fattore che fa la differenza tra un sistema “intelligente” e un sistema davvero consapevole dell’ambiente.
Nei prossimi anni, potremmo vedere prototipi dotati di microfoni direzionali e algoritmi in grado di distinguere i suoni utili dal rumore di fondo. Una sfida complessa, ma che potrebbe rendere le strade più sicure per tutti.
Vuoi restare aggiornato sulle tecnologie che cambieranno le auto del futuro? Segui iCrewPlay Tech anche su Instagram e scopri tutte le novità su intelligenza artificiale e mobilità.