Le aurore polari sono tornate a colorare anche il cielo italiano.
Dalla notte tra l’11 e il 12 novembre una tempesta geomagnetica di classe G4, tra le più intense in assoluto, ha raggiunto il nostro pianeta e continuerà a far sentire i suoi effetti nelle prossime ore. Lo spettacolo è già stato visibile nel Nord Italia, ma secondo gli esperti potrebbe estendersi molto più a sud nella notte tra il 12 e il 13 novembre.
Perché le aurore sono visibili anche in Italia
Le aurore nascono quando le particelle cariche emesse dal Sole incontrano il campo magnetico terrestre.
Normalmente la magnetosfera devia quasi tutto, permettendo alle particelle di precipitare solo ai Poli.
Una tempesta forte come questa però cambia completamente la situazione.
Le particelle riescono a penetrare molto più a fondo e raggiungono latitudini che di solito non vedono mai aurore.
Secondo Mirko Piersanti dell’Università dell’Aquila, la notte tra il 12 e il 13 potrebbe essere ancora più favorevole perché la tempesta non si è ancora esaurita.
L’origine della tempesta geomagnetica G4

La tempesta è stata innescata da due espulsioni di massa coronale consecutive, enormi nubi di plasma solare che hanno colpito la Terra a breve distanza l’una dall’altra.
Una delle due era associata al brillamento solare più forte del 2025, classificato X5.1.
La regione responsabile è la macchia solare AR4274, tra le più grandi e attive dell’attuale ciclo solare.
Negli ultimi giorni ha prodotto diverse eruzioni, ma solo le più veloci sono arrivate fino a noi con la giusta direzione e potenza.
Conseguenze sulla Terra: non è solo uno spettacolo
La parte affascinante è il cielo colorato.
La parte meno affascinante sono i problemi tecnologici che una tempesta G4 può causare.
Gli eventi di questa intensità possono provocare:
interferenze alle reti elettriche
disturbi nei satelliti e variazioni di assetto
interruzioni delle comunicazioni radio
malfunzionamenti dei sistemi di navigazione e del Gps
Alcuni effetti sono già stati registrati, come un blackout radio che ha colpito Europa e Africa nelle ore centrali della tempesta.
Secondo il NOAA, il livello varia tra G3 e G4, ma potrebbe salire di nuovo con l’arrivo di una terza espulsione di plasma.
Cosa può succedere nelle prossime ore
La tempesta che stiamo vedendo è dovuta solo alla prima parte della nube magnetica.
Se la parte restante dovesse avere una configurazione particolarmente favorevole all’interazione con il campo magnetico terrestre, l’intensità della tempesta potrebbe superare i livelli già osservati.
In uno scenario estremo si potrebbe arrivare a un evento paragonabile a quelli storici come quello di Carrington del 1859.
Non è lo scenario più probabile, ma non è impossibile viste le dimensioni e l’attività della regione AR4274.
Nel frattempo, NOAA e Agenzia Spaziale Europea continuano a monitorare in tempo reale.
Per gli osservatori, la finestra migliore resta questa notte, con ottime probabilità di rivedere le aurore anche lontano dalle Alpi.
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