Nel costante tentativo di migliorare il proprio parco prodotti e fornire soluzioni sempre più performanti agli utenti, lo scorso annoASUS ha lanciato il suo ZenWiFi AX Hybrid che promette di risolvere uno dei problemi principali quando si parla di connessioni wireless: superficie da coprire con il segnale e mura spesse. Nel fare questo abbiamo a disposizione un sistema ibrido che si propone sia come rete mesh, che sfruttando la tecnologia powerline.
Se questi due termini ti risultano poco familiari, è presto spiegato: la rete mesh, come suggerisce il nome, è una rete a maglie in cui invece di avere solo un router a cui collegare tutti i device, possiamo collegare più satelliti così da ampliare la portata del segnale.
Il tutto senza dover utilizzare SSID e credenziali differenti, perchè tutto viene gestito come un’unica rete che comunica tramite connessione wireless a seconda che utilizziamo un dual band o un tri-band.
Il sistema powerline invece, nato nei primi anni 2000 a partire dalla Homeplug Powerline Alliance, prevede lo scambio dei dati tramite connessione alla rete elettrica; si tratta di un protocollo che in Italia è diffuso già da qualche anno ma non ancora capillare, e che potrebbe non essere una soluzione efficace per tutti.
Dopo questa breve panoramica, possiamo scoprire il prodotto insieme.
Unboxing e contenuto di ASUS ZenWiFi AX Hybrid, la recensione
La confezione del nostro ASUS ZenWiFi AX Hybrid è grande e massiccia, con le caratteristiche del prodotto ai lati e la foto sul lato superiore, ma questo non ci deve ingannare: una volta aperta ci rendiamo conto che le due unità non sono particolarmente grandi né pesanti.
La scatola infatti contiene le due unità, uguali e interscambiabili, i cavi di alimentazione (con spine americana e Schuko), un cavoethernet e i classici manuali per l’avvio rapido e le garanzie.
Il pezzo forte ovviamente sono i due ripetitori, bianchi e con il loro caratteristico design che ricorda una torre contraddistinto dalle grate per la ventilazione.
Come detto, si tratta di due unità identiche in tutto e per tuttoche potremo decidere se utilizzare come connettore primario o satellite. Sul lato frontale, oltre al logo del produttore, troviamo il pulsante WSP contornato dal LED che ci aiuterà a capirne lo stato, consultando eventualmente il manuale o l’app per ricordarne i colori.
Se è blu vuol dire che siamo pronti per l’installazione, mentre se è bianco il sistema è connesso in maniera corrente. Ma non è tutto, a seconda dei colori potremo sapere se la connessione è debole, se il sistema si è scollegato o se il modem sta recependo nuove impostazioni o recuperando una connessione migliore.
Sui lati, come già detto troviamo le griglie di aerazione, mentre sul retro sono presenti tutti gli attacchi dell’unità: la presa per l’alimentazione, 2 porte LAN, 1 WAN e una porta USB nel caso volessimo collegare un modem o un hard disk.
Il manuale, molto stringato, non è particolarmente user friendly e potrebbe confondere gli utenti meno esperti; tuttavia grazie alla procedura guidata tramite app il tutto viene semplificato.
Seguendo le indicazioni su display dovremo collegare una delle due unità al modem tramite la porta WAN e all’alimentazione a parete e poi collegare la rimanente alla rete elettrica.
Fatto questo processo il tutto viene gestito tramite app.
L’app Asus Router
Indispensabile per gestire il tutto è l’app dedicata, Asus Router, scaricabile tramite QR Code presente sul lato della confezione.
Esiste anche un sito internet, in effetti, ma è ovvio che l’app sia più immediata, c’è tuttavia un Ma che mi ha lasciato perplesso.
Terminata la fase di connessione e attivazione della rete, cui ho potuto attribuire un nome e una password, ho trovato anche l’app poco user friendly e nel complesso molto rivedibile.
Va bene che tende a semplificare il tutto, ma paradossalmente rende difficile gestire tutta una serie di funzioni che dovrebbero costituire un plus per il prodotto, tra cui la AiProtection che aumenta la sicurezza della connessione, oppure il parental control per bloccare contenuti sensibili.
Diciamo che non solo non mi è piaciuta particolarmente la scelta di ASUS ma che, come vedremo tra poco, l’app non riesce ad aiutare nei problemi che possono insorgere.
Performance
Prima di trattare questa parte, vorrei comunque ricordarti come quando si tratta di connessioni internet e WiFi, non possiamo parlare per assoluti viste le numerose variabili che incidono.
Per quanto mi riguarda tuttavia l’esperienza è stata abbastanza deludente. Pur trattandosi di una struttura su un piano soltanto, già allontanandomi di qualche metro dall’unità principale il segnale veniva inesorabilmente perso.
Non solo, dopo avere scaricato l’aggiornamento del firmware come suggerito dall’app, una delle due unità si è disconnessa dalla rete e veniva riconosciuta unicamente tramite indirizzo IP, come fosse un hardware estraneo.
Pur provando ad inserirla all’interno della rete, non ha più funzionato, rimanendo con led blu fisso in attesa della connessione.
Addirittura, in fase di connessione completata la velocità è rimasta inferiore a quella solita di altri sistemi già in utilizzo, con l’impressione che il segnale venga perso anche prima di quanto avvenga con prodotti meno sofisticati e costosi.
Come già detto, ci sono numerose variabili che possono portare a risultati più o meno positivi, ma personalmente la prova (a più riprese e durata una settimana circa) non ha mai portato esiti particolarmente sbalorditivi, nonostante mi aspettassi grandi cose da questo ZenWiFi AX Hybrid.