Immagina gli astronauti che, durante il lungo viaggio verso Marte, fanno uno spuntino con… rocce spaziali. Sembra fantascienza, vero? Eppure, un recente studio pubblicato sull’International Journal of Astrobiology suggerisce proprio questo: l’idea di usare asteroidi come fonte di nutrimento per i futuri esploratori spaziali.
Non fraintendiamo: gli scienziati non propongono di sgranocchiare rocce vere e proprie. Il concetto è più complesso e coinvolge processi chimici e fisici per trasformare gli asteroidi in nutrimento. Prima di tutto, le rocce spaziali verrebbero scomposte e ridotte in una sorta di “slurry” – un impasto polverizzato – che verrebbe poi trattato da batteri benefici. Questi microbi sarebbero in grado di trasformare i frammenti di asteroidi in biomassa, una massa organica che potrebbe fornire nutrimento agli astronauti.
Biomassa dallo spazio
Il processo che gli scienziati propongono prende ispirazione da una ricerca del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, che ha esplorato modi per riciclare contenitori di plastica usati per le razioni militari e convertirli in cibo commestibile. Il metodo, chiamato pirolisi, scompone la plastica in gas e olio, che poi vengono utilizzati per alimentare batteri all’interno di un bioreattore. Questi batteri trasformano il composto in biomassa nutrizionale.
La stessa idea potrebbe essere applicata agli asteroidi ricchi di carbonio nello spazio, come Bennu. Anche se ancora in fase di studio, i ricercatori credono che alimentare i batteri con rocce meteoriche potrebbe produrre risultati sorprendenti.
Il lungo cammino verso Marte
Tuttavia, ci sono ancora molte incognite. Non sappiamo ancora se la biomassa risultante da questo processo sia sicura da consumare o addirittura tossica. Inoltre, il processo di estrazione degli asteroidi e la loro manipolazione in ambienti spaziali rappresentano una sfida tecnologica che siamo ben lontani dal risolvere.
Come sottolinea Annemiek Waajen, ricercatrice della Vrije Universiteit Amsterdam, “è qualcosa che è ancora molto lontano”. Gli scienziati, però, sono entusiasti all’idea di provare questo sistema. Infatti, Joshua Pearce, professore di ingegneria della Western University in Ontario e coautore dello studio, ha promesso che sarà il primo a testare il cibo ricavato dalle rocce spaziali: “Se sopravvivo, possiamo passare agli studenti universitari.”
Una strada da esplorare
Sebbene l’idea di nutrirsi di asteroidi sia ancora lontana dal diventare realtà, questo tipo di ricerca apre nuove prospettive sull’autosufficienza alimentare nello spazio. Mentre continuiamo a esplorare il nostro Sistema Solare, dovremo inevitabilmente trovare soluzioni innovative per nutrire gli astronauti durante viaggi lunghi come quelli verso Marte. E chissà, magari in un futuro non troppo lontano, gli astronauti potrebbero davvero fare uno spuntino con un “hamburger” di biomassa derivata da un asteroide.