La NASA si sta preparando per affrontare una minaccia che potrebbe cambiare il destino del nostro pianeta: un asteroide chiamato Apophis, di ben 350 metri di diametro, si sta dirigendo verso la Terra. Gli scienziati stimano che l’incontro avverrà tra cinque anni, nel 2029, sollevando serie preoccupazioni su cosa potrebbe accadere se dovesse verificarsi un impatto.
Un presagio di caos e distruzione?
Il nome di questo asteroide non è stato scelto a caso. Apophis, nella mitologia egizia, rappresenta il caos e l’oscurità, e un impatto di questa dimensione non potrebbe avere significato più appropriato. Ma cosa succederebbe davvero se Apophis colpisse la Terra? Gli scienziati stimano che l’energia rilasciata sarebbe pari a 900 megatoni di TNT, una potenza devastante, soprattutto se paragonata alla bomba nucleare più potente mai esplosa, che raggiunse i 50 megatoni.
Le conseguenze di un impatto così violento sarebbero catastrofiche, ma la portata della distruzione dipenderebbe dal luogo dell’impatto. Se Apophis dovesse colpire la terraferma, si creerebbe una zona di morte estesa per 250 km di raggio. Al di fuori di quest’area, ci sarebbero buone probabilità di sopravvivenza, ma chi si trovasse all’interno della zona colpita non avrebbe scampo. Se invece l’asteroide dovesse colpire l’oceano, enormi tsunami alti più di 100 metri devasterebbero le coste vicine.
Apophis: una nuova estinzione di massa?
La domanda che molti si pongono è se Apophis potrebbe causare un evento di estinzione di massa simile a quello che colpì la Terra 66 milioni di anni fa, spazzando via i dinosauri. Gli esperti sembrano rassicuranti su questo fronte: per causare un’estinzione globale, l’energia rilasciata da Apophis dovrebbe essere 100 volte superiore a quella stimata attualmente. Tuttavia, l’incertezza rimane, e la minaccia non può essere del tutto ignorata.
Apophis nel 2029 e oltre: quali sono le reali probabilità di impatto?
Fin dal momento della sua scoperta, avvenuta nel 2004, Apophis ha destato grande preoccupazione. Inizialmente, le probabilità di un impatto nel 2029 erano stimate al 2,7%. Questo dato è stato successivamente rivisto, e oggi sappiamo che nel 2029 l’asteroide passerà vicino alla Terra senza impattarla. Tuttavia, Apophis tornerà altre volte: gli scienziati prevedono che si avvicinerà nuovamente nel 2036 e nel 2068, creando ulteriori occasioni di rischio.
Un fattore particolarmente inquietante è il cosiddetto effetto Yarkovsky, un fenomeno che potrebbe alterare la traiettoria dell’asteroide a causa delle radiazioni solari. Questo potrebbe far aumentare le probabilità di impatto nei prossimi passaggi ravvicinati. Infatti, nel 2020, il team di ricercatori ha rilevato uno spostamento dell’orbita di 170 metri all’anno, che ha riacceso le preoccupazioni riguardo al rischio di un impatto nel 2068.
La NASA è pronta?
La NASA, insieme ad altre agenzie spaziali, sta lavorando incessantemente per migliorare le capacità di monitoraggio e di prevenzione di impatti asteroidali. L’organizzazione conduce regolarmente esercitazioni per simulare scenari di emergenza, ma l’ultimo rapporto ha rivelato che, al momento, non siamo pronti ad affrontare il peggiore dei casi.
Le simulazioni più recenti hanno mostrato che l’asteroide colpirebbe aree densamente popolate, tra cui il Nord America, l’Europa e il Nord Africa, con una probabilità del 72% di impatto in una di queste zone. Inoltre, l’asteroide sarebbe troppo vicino al Sole per essere osservato facilmente, rendendo difficile un intervento tempestivo.
Nonostante queste difficoltà, la NASA sta cercando di migliorare la propria preparazione. Un telescopio spaziale, il Near Earth Object Surveyor, sarà lanciato nel 2028 per individuare nuovi asteroidi vicini alla Terra e migliorare la nostra capacità di monitorare oggetti potenzialmente pericolosi.
Siamo davvero pronti?
La minaccia di Apophis ci ricorda quanto sia fragile la nostra esistenza sul pianeta Terra. Siamo davvero pronti ad affrontare un’emergenza di questa portata? Al momento, la risposta sembra essere no. Gli esperti continuano a lavorare su piani di difesa, ma le incognite sono molte, e la politica e le risorse economiche non sempre collaborano nel lungo termine.
Non possiamo permetterci di abbassare la guardia, perché il prossimo asteroide potrebbe non darci il tempo di prepararci adeguatamente. La NASA e gli scienziati di tutto il mondo stanno facendo il possibile per prepararsi al meglio, ma il dibattito su come affrontare queste situazioni rimane aperto. Se l’articolo ti è piaciuto o ti ha fatto riflettere, facci sapere cosa ne pensi nei commenti, oppure condividilo con i tuoi amici! Non dimenticare di seguirci su Instagram per rimanere sempre aggiornato su tutte le novità dal mondo della scienza e della tecnologia.