Un piccolo asteroide ha attraversato i cieli sopra l’Antartide senza che nessuno se ne accorgesse in tempo. Si chiama 2025 TF e ha sfiorato la Terra il 1° ottobre 2025, passando a 428 chilometri di distanza dalla superficie, più o meno la stessa orbita della Stazione Spaziale Internazionale.
Solo dopo il suo passaggio gli astronomi si sono accorti di lui. A rivelarlo è stata l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che ha confermato come l’oggetto, del diametro compreso tra 1 e 3 metri, non rappresentasse alcuna minaccia per il nostro pianeta.
Una scoperta arrivata in ritardo

L’asteroide è stato identificato ore dopo l’evento grazie al programma di sorveglianza Catalina Sky Survey, che dal deserto dell’Arizona monitora i Near Earth Object (NEO), ossia gli oggetti vicini alla Terra.
Dopo l’avvistamento, l’Ufficio per la difesa planetaria dell’ESA ha utilizzato il telescopio dell’Osservatorio Las Cumbres in Australia per osservare il corpo celeste e confermare la sua traiettoria. Gli esperti spiegano che oggetti così piccoli non rappresentano un pericolo reale: in caso di ingresso nell’atmosfera, si disintegrerebbero generando un bolide luminoso e, in rari casi, piccoli frammenti meteorici.
Nessun rischio per la Terra, ma un monito importante
Un asteroide di pochi metri come 2025 TF non può causare danni al suolo. L’energia liberata da un eventuale impatto verrebbe dissipata in alta quota, producendo un lampo visibile ma innocuo. I veri rischi, ricordano gli scienziati, arrivano dagli oggetti sopra i 30 metri di diametro, come quello che nel 2013 esplose sopra Čeljabinsk in Russia, ferendo più di 1.500 persone.
Episodi come questo mostrano quanto sia importante potenziare la rete di sorveglianza spaziale, capace di individuare per tempo anche gli asteroidi più piccoli.
ESA e NASA confermano: nessun pericolo in vista

Mentre la NASA era ferma per lo shutdown del governo statunitense, il Center for Near-Earth Object Studies (CNEOS) ha comunque aggiornato la scheda dedicata a 2025 TF. I dati confermano la distanza minima di sorvolo e la totale assenza di futuri rischi per la Terra.
Secondo le proiezioni dell’agenzia, l’asteroide non tornerà a incrociare la nostra orbita prima dell’aprile 2087.
Difesa planetaria: perché questi oggetti sono così difficili da individuare
Il caso di 2025 TF dimostra quanto sia complesso individuare corpi di piccole dimensioni. Questi oggetti riflettono pochissima luce solare e possono rimanere invisibili fino a poche ore dall’avvicinamento.
Per migliorare le capacità di rilevamento, ESA e NASA stanno sviluppando nuove tecnologie nell’ambito dei programmi Space Safety e Planetary Defense, che includono telescopi dedicati come il futuro Vera Rubin Observatory. L’obiettivo è identificare anche gli asteroidi minori prima che si avvicinino troppo alla Terra.
Un promemoria dallo spazio
Il passaggio di 2025 TF è un promemoria di quanto la vigilanza spaziale sia fondamentale. Ogni anno vengono scoperti migliaia di oggetti vicini alla Terra, la maggior parte dei quali si disintegra senza lasciare traccia. Ma ognuno di questi eventi aiuta gli astronomi a migliorare gli strumenti di osservazione e a perfezionare le strategie di protezione planetaria.
Come ricorda l’ESA, “prevedere con precisione il comportamento di questi oggetti è il primo passo per difendere la Terra”.
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