Una recente ricerca ha messo a confronto l’efficacia di due iniezioni frequentemente utilizzate per alleviare il dolore al ginocchio causato dall’osteoartrite: i corticosteroidi e l’acido ialuronico. I risultati dello studio hanno evidenziato che le iniezioni di corticosteroidi erano associate a una maggiore progressione della malattia. Al contrario, l’acido ialuronico ha mostrato una riduzione della progressione della patologia, visibile tramite risonanza magnetica, fino a due anni dopo l’iniezione.

Osteoartrite del ginocchio: una patologia diffusa e cronica
L’osteoartrite rappresenta la forma più comune di artrite, affliggendo circa 528 milioni di persone a livello globale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’osteoartrite del ginocchio, in particolare, è una condizione cronica, degenerativa e progressiva che colpisce l’articolazione più frequentemente interessata, con una prevalenza di 365 milioni di individui. Molti pazienti affetti da questa patologia cercano trattamenti non invasivi per il sollievo dal dolore, ricorrendo spesso a iniezioni di corticosteroidi o acido ialuronico.
“Il nostro studio mette direttamente in discussione una pratica clinica comune: l’uso di iniezioni di corticosteroidi per alleviare i sintomi dell’osteoartrite del ginocchio”, ha dichiarato Upasana Upadhyay Bharadwaj, MD, che al momento della ricerca era un ricercatore presso il Dipartimento di Radiologia dell’Università della California, San Francisco. La dottoressa Bharadwaj ha aggiunto che la ricerca presenta prove solide che i corticosteroidi accelerano la degenerazione strutturale del ginocchio, persino dopo una singola iniezione.

Per condurre lo studio, i ricercatori hanno valutato l’associazione tra le iniezioni intra-articolari – una procedura medica che prevede l’iniezione diretta di un farmaco nello spazio articolare – e la progressione della malattia. Questa valutazione è stata effettuata utilizzando una scala semiquantitativa di risonanza magnetica dell’intero organo (WORMS) e i risultati clinici su un periodo di due anni.
I dati analizzati provenivano da 210 partecipanti all’Osteoarthritis Initiative, un ampio studio osservazionale longitudinale multicentrico che coinvolge circa 5.000 uomini e donne affetti da artrite del ginocchio. Questo studio, sponsorizzato dai National Institutes of Health, è attualmente al suo 14° anno di follow-up, fornendo una base robusta per le conclusioni emerse.
Analisi comparativa delle iniezioni nel ginocchio: metodologia e risultati
Il team di ricerca ha condotto uno studio approfondito esaminando 70 partecipanti che avevano ricevuto un’iniezione nel ginocchio, sia di corticosteroidi che di acido ialuronico. Per monitorare la progressione dell’osteoartrite, sono state eseguite risonanze magnetiche del ginocchio prima dell’iniezione, durante il trattamento e due anni dopo. Per valutare l’entità del danno in diverse sezioni dell’articolazione del ginocchio nel tempo, è stato impiegato il sistema WORMS (Whole-Organ MRI Score). I punteggi ottenuti sono stati poi confrontati con quelli di un gruppo di controllo di 140 individui con caratteristiche simili che non avevano ricevuto alcuna iniezione.

Il dottor Upadhyay Bharadwaj ha evidenziato che questo studio rappresenta il primo a utilizzare il sistema WORMS per valutare la progressione della malattia dopo una singola iniezione intra-articolare di corticosteroidi o acido ialuronico, con un follow-up di due anni. A differenza di studi precedenti che si basavano principalmente su valutazioni radiografiche o su risonanze magnetiche quantitative avanzate (le quali richiedevano una post-elaborazione specializzata), questa ricerca ha utilizzato un punteggio semiquantitativo, rendendolo più fattibile in ambito clinico. Inoltre, lo studio ha isolato specificamente i pazienti che avevano ricevuto una sola iniezione, garantendo una maggiore chiarezza nei risultati.
Dei 70 pazienti sottoposti a iniezioni, 44 hanno ricevuto corticosteroidi e 26 acido ialuronico. È importante notare che i gruppi di trattamento e di controllo sono stati accuratamente abbinati per età, sesso, indice di massa corporea (BMI), punteggi relativi al dolore e all’attività fisica, e gravità della malattia, garantendo una base comparativa solida.

Lo studio ha rivelato che le iniezioni di corticosteroidi hanno causato maggiori danni all’articolazione del ginocchio nell’arco dei due anni, sia rispetto al gruppo di controllo che a coloro che avevano ricevuto iniezioni di acido ialuronico, come osservato dal dottor Upadhyay Bharadwaj. Al contrario, le iniezioni di acido ialuronico sono state associate a una minore progressione del danno articolare e sembravano persino rallentarne la progressione rispetto al periodo precedente all’iniezione. Sebbene entrambi i tipi di iniezioni abbiano contribuito a ridurre il dolore al ginocchio, solo l’acido ialuronico ha dimostrato efficacia senza causare ulteriori danni articolari.
Corticosteroidi e cartilagine: un danno inatteso
La scoperta più sorprendente di questo studio è che una singola iniezione di corticosteroidi ha causato un danno strutturale significativamente maggiore all’articolazione del ginocchio nell’arco di due anni, in particolare alla cartilagine. Al contrario, le iniezioni di acido ialuronico non solo hanno evitato questo danno, ma hanno addirittura mostrato una riduzione del deterioramento articolare dopo l’iniezione.
È noto che i corticosteroidi sono efficaci nel ridurre l’infiammazione, ma essi compromettono anche i meccanismi di riparazione della cartilagine e possono inibire la sintesi della matrice. Nel tempo, questo può portare a un indebolimento della cartilagine e a una maggiore predisposizione ai danni, accelerando di fatto la progressione dell’osteoartrite. Il Dottor Upadhyay Bharadwaj ha anche segnalato evidenze di alterazioni dell’osso subcondrale e un rischio di fratture da insufficienza legate alle iniezioni di steroidi.

Questi risultati potrebbero portare a un uso più oculato delle iniezioni di corticosteroidi, specialmente nei pazienti con osteoartrite lieve o moderata che non sono ancora candidati alla chirurgia. Il Dottor Upadhyay Bharadwaj suggerisce che i medici potrebbero optare per iniezioni di acido ialuronico più frequenti o considerare strategie alternative di gestione del dolore che non accelerino il deterioramento strutturale. Le linee guida cliniche potrebbero evolvere sconsigliando l’uso routinario di corticosteroidi a favore di approcci con profili di sicurezza a lungo termine migliori per la salute delle articolazioni.
Dato l’uso diffuso di queste iniezioni, i risultati dello studio hanno un impatto pubblico significativo. L’osteoartrite è una delle principali cause globali di disabilità, e milioni di persone ricevono queste iniezioni ogni anno. Pertanto, la ricerca potrebbe influenzare direttamente le linee guida cliniche e le decisioni di cura dei pazienti, incoraggiando un uso più cauto e una maggiore considerazione di alternative come l’acido ialuronico.
Lo studio è stato pubblicato su Radiology.