Una delle conseguenze più comuni nella fase di riapertura delle attività commerciali e non solo, dopo il lockdow messo in essere per arginare la pandemia da covid19, è stata quella di riuscire a sanificare gli ambienti esposti al pubblico in modo efficace.
Una Startup italiana, la RayBotics, è corsa incontro a questa esigenza sviluppando un robot sanificatore per ambienti indoor, capace di garantire tutta la protezione necessaria ai fruitori degli ambienti stessi.
Robot sanificatore: l’utilizzo dell’AI contro il covid19
Il dispositivo è stato chiamato PHS (Pro Health System) ed un combo di intelligenza artificiale e robotica: il robot infatti è in grado di sanificare in piena autonomia aziende, luoghi di culto, uffici e negozi, anche alimentari tramite una combinazione di raggi UV-C e Ozono.
Enzo Catenacci e Fabio Greco, i due fondatori della startup, raccontano: “I dispositivi sono estremamente evoluti per tutta una serie di motivi, il primo è la deresponsabilizzazione totale dell’utilizzatore e il secondo è la necessità di innalzare i livelli di safety. Oltre ai sensori di movimento abbiamo la possibilità di integrare la discriminazione delle persone con una funzione denominata ‘People recognition‘”.
“Avendo visto che alcune aziende straniere stavano entrando in Italia proponendo prodotti di sanificazione abbiamo deciso di svilupparne uno che soddisfacesse due condizioni fondamentali: la prima di essere realizzato in tempi brevissimi, la seconda che fosse meglio di quanto prodotto dai competitors, da qui l’idea di un prodotto che mettesse insieme lampade UV-C e Ozono per un livello di sanificazione superiore a quello ottenibile solo con le lampade UV-C”. Ha specificato Greco.
Il robot sanificatore lavora in un ambiente chiuso, in un arco di tempo di soli 20 minuti. La RayBotics produce tra gli 8 e i 10 dispositivi al giorno destinati sia all’Italia sia ad altri Paesi e sta già progettando nuovi modelli con tecnologia integrata ai droni.