La Comunità Europea tenta da ormai dieci anni di convincere i produttori di tecnologia di adottare un caricatore unico, che secondo L’UE diminuirebbe notevolmente l’inquinamento e porterebbe beneficio anche al portafoglio dei consumatori interessati. Apple invece è dell’avviso contrario e controbatte dicendo che non solo l’inquinamento subirebbe un’impennata, ma gli utenti incorrerebbero in un aumento dei costi pari a un miliardo e mezzo di euro, contro un risparmio preventivato dall’Europa che si aggira intorno ai 13 milioni di euro.
Per avallare la sua posizione, la casa di Cupertino ha citato uno studio commissionato alla Copenhagen Economics, secondo il quale ad essere i più danneggiati saranno proprio i consumatori finali. Lo studio conferma che il 49% dei cittadini europei possiede caricatori di diverse tipologie e un risicato 0,4% del campione preso in considerazione dalla ricerca considera necessario un intervento che regoli l’utilizzo del caricatore unico.
In una nota ufficiale riportata da Routers, la società californiana chiarisce la sua posizione: “Pensiamo che una regola che impone la conformità per tutti i tipi di connettori di tutti gli smartphone soffochi l’innovazione anziché incoraggiarla e danneggerebbe i consumatori in Europa e l’economia nel suo complesso. Speriamo che la Commissione europea continui a cercare una soluzione che non limiti la capacità dell’industria di innovare”.
Un’altra opposizione Apple riguarda il fatto che non è necessaria una regolamentazione per il caricatore unico, poiché i produttori si stanno già adattando spontaneamente alla tipologia USB-C. Allora perché intervenire con una nota ufficiale e opporsi con studi commissionati e accuse di tradizionalismo contro la Comunità Europea? Perché la mela morsicata sarebbe la più danneggiata da un’impostazione legislativa a cui, volente o nolente, non potrà sottrarsi. La società fondata da Steve Jobs infatti produce gli iPhone e altri device che necessitano di un connettore Lightning, mentre i dispositivi Android sono accessoriati da connettori USB-C.
La Commissione Europea non si fa però impressionare dal no del colosso di Cupertino e va avanti per la sua strada: se una richiesta di adattamento spontaneo alle nuove esigenze di mercato ed ecosostenibilità non verrà accolta, sarà necessaria una regulation da imporre alle aziende contrarie. Non solo, nei prossimi giorni L’UE presenterà una sua relazione sugli effetti dannosi che più caricatori hanno sull’ecosistema.