La gamma iPhone 11 rilasciata lo scorso settemrbe, segna la prima volta in cui Apple taglia il prezzo iniziale dei propri modelli aggiornati; scelta probabilmente dovuta alle previsioni di un mercato degli smartphone in contrazione per il terzo anno consecutivo.
Secondo Nikkei Asian Review, complice la domanda maggiore rispetto alle previsioni, Apple ha chiesto ai propri fornitori di incrementare la produzione degli iPhone 11 del 10% per un totale di 8 milioni di unità.
L’aumento degli ordini sembra convalidare la strategia del CEO Tim Cook, volta a attrarre consumatori più attenti al budget con modelli meno costosi in un periodo di economia stagnante. L’incremento da 7 a 8 milioni di pezzi equivale al numero di telefoni spediti quest’anno da Google, maggiore competitor di Apple nel mercato casalingo statunitense.
Una fonte di Nikkei ha commentato così la notizia: “Quest’autunno sarà più impegnativo di quanto pensassimo. In precedenza Apple è stata molto conservativa sugli ordini da effettuare [inferiori rispetto a quelli dei nuovi modelli dello scorso anno]; dopo l’aumento, i volume di produzione della gamma iPhone 11 saranno più alti di quelli dello scorso anno”.
La notizia ha ovviamente fatto impennare le quotazioni di alcuni produttori di componenti giapponesi: Minebea Mitsumi ha registrato un +3% mentre Japan Display ha chiuso al +2%.
Apple ha lanciato i nuovi modelli iPhone 11, 11 Pro e 11 Pro Max agli inizi di settembre, riducendo per la prima volta i prezzi dicevamo; si è passati a 699$ dai 749$ di iPhone XR, questo nonostante le ovvie migliorie apportate.
A gennaio infatti, Cook ha riconosciuto che “il prezzo è uno dei fatti” dietro il rallentamento delle vendite di Apple, specie nei mercati emergenti; non a casa la richiesta è concentrata sui due modelli più “economici”, ovvero iPhone 11 e 11 Pro, mentre è stato necessario rivedere al ribasso gli ordini per il top di gamma iPhone 11 Pro Max, listato a partire da 1,099$ (convenientemente diventati 1.189,00 € per noi italiani).
Nella prima metà del 2019, Apple ha registrato un 25% in meno nelle spedizioni di iPhone, se paragonati allo stesso periodo del 2018. Un risultato molto peggiore rispetto ai rivali Samsung e Huawei.