Le recenti dichiarazioni di Craig Federighi, vicepresidente di Apple, riguardo alla strategia dell’azienda sull’intelligenza artificiale (IA) hanno suscitato un ampio dibattito tra gli utenti. In un’intervista rilasciata al Wall Street Journal, Federighi ha illustrato l’approccio misurato di Cupertino verso l’implementazione dell’IA, evidenziando il rilascio graduale di Apple Intelligence negli Stati Uniti.
Le parole di Federighi su lanci Apple e l’IA in Siri
Federighi ha chiarito che Apple non intende affrettare i propri lanci, ma piuttosto concentrarsi sulla qualità e sulla prontezza dei prodotti. “Potresti lanciare qualcosa e farne una specie di pasticcio. Il punto di vista di Apple è che vogliamo fare bene ogni cosa e rilasciarla quando è pronta”, ha detto. Questo approccio si traduce in uno sviluppo che potrebbe richiedere più tempo, ma che promette risultati più solidi e affidabili.
Un tema centrale dell’intervista è stato il futuro di Siri, l’assistente vocale di Apple. Federighi ha dichiarato che l’integrazione dell’IA avverrà in fasi, affinché Siri possa gestire le 1,5 miliardi di query quotidiane in modo efficace. Questo passa attraverso la scelta di processare le richieste principalmente sui dispositivi, mantenendo la privacy come priorità.
Privacy e sicurezza
Un aspetto distintivo dell’approccio di Cupertino è la forte attenzione alla privacy. Gran parte dell’elaborazione avverrà sul dispositivo stesso, e solo quando necessario la casa della Mela ricorrerà a Private Cloud Computer, garantendo un livello di riservatezza che distingue l’azienda dai concorrenti.
Federighi ha anche affrontato le critiche ricevute riguardanti le nuove funzionalità, come i riepiloghi delle notifiche, chiarendo che l’azienda non prevede di riassumere automaticamente le notifiche per evitare errori. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di mantenere la verità nelle elaborazioni fotografiche, affermando che “le persone vedono il contenuto fotografico come un indicativo della realtà”.