Apple compie un passo storico nella gestione dei documenti digitali. L’azienda di Cupertino ha annunciato l’arrivo del Digital ID, una funzione che permette ai cittadini statunitensi di caricare il proprio passaporto direttamente su iPhone e Apple Watch, trasformando i due dispositivi in veri e propri portadocumenti digitali. Una novità che potrebbe presto cambiare anche il modo in cui gli italiani gestiranno la propria identità, con l’arrivo dell’Eudi Wallet europeo previsto per il 2026.
Un passaporto digitale che vive dentro iPhone e Watch
L’iniziativa di Apple parte dagli Stati Uniti, dove gli utenti possono ora digitalizzare il proprio passaporto e utilizzarlo per l’identificazione nei contesti approvati dalle autorità federali.
Il sistema consente di memorizzare il documento in Apple Wallet, l’app già usata per carte, biglietti e pagamenti. La funzione è compatibile con Face ID e Touch ID, garantendo che solo il proprietario possa accedere e presentare il documento.
Apple precisa che il Digital ID non sostituisce il passaporto fisico e non può essere usato per viaggi internazionali o attraversamenti di frontiera. È però pienamente valido per usi domestici come verifiche d’identità presso enti statali o aeroporti americani.
Come funziona il Digital ID
Una volta caricati, i dati del passaporto vengono crittografati e archiviati localmente sul dispositivo. Apple sottolinea che non ha accesso alle informazioni, né può sapere quando e dove l’utente presenta il documento.
Ogni richiesta di verifica passa attraverso un’autenticazione biometrica, un meccanismo già collaudato su milioni di dispositivi.
Il Digital ID segue lo stesso modello introdotto negli ultimi anni per patenti e carte d’identità statali in dodici stati americani e a Porto Rico, dove la funzione è già operativa. Solo negli ultimi mesi è stata estesa a Montana, North Dakota e West Virginia, oltre al primo lancio internazionale in Giappone, dove gli utenti possono aggiungere la My Number Card su iPhone.
Un’anticipazione del futuro Eudi europeo

Il progetto Apple anticipa, di fatto, l’arrivo della Eudi Wallet, l’identità digitale europea che sarà attiva dal 2026. Anche in Italia, la digitalizzazione dei documenti è già parzialmente possibile tramite l’app IO, che gestisce patente e codice fiscale, ma non offre ancora un’integrazione unica tra i Paesi membri dell’UE.
L’approccio di Apple, invece, punta a un ecosistema più integrato, in cui l’identità digitale diventa un’estensione naturale dello smartphone. È una visione che potrebbe semplificare le interazioni con la pubblica amministrazione, ridurre la burocrazia e aprire la strada a viaggi più fluidi e sicuri all’interno di reti interoperabili tra nazioni.
Privacy e sicurezza al centro del progetto
Uno dei punti chiave della strategia Apple è la protezione della privacy. L’azienda ha ribadito che non traccia né raccoglie informazioni sull’uso del documento.
L’architettura del Digital ID si basa su chip dedicati alla sicurezza (Secure Enclave) e su connessioni crittografate per ogni scambio di dati con i lettori ufficiali.
L’autenticazione tramite Face ID o Touch ID aggiunge un ulteriore livello di protezione, impedendo che il passaporto digitale venga mostrato o condiviso da chi non è il legittimo proprietario.
Apple definisce questo sistema “un’estensione della filosofia di privacy by design”, lo stesso principio che guida funzioni come Apple Pay e Health. Tutti i controlli vengono eseguiti in locale, senza coinvolgere i server dell’azienda.
Verso un’identità digitale globale?
L’idea di un passaporto digitale non è nuova, ma la spinta di Apple potrebbe accelerare l’adozione globale. Se gli Stati Uniti stanno già testando la tecnologia, l’Europa si prepara a un sistema simile con Eudi, un progetto che punta a unificare i vari servizi di identità digitale nazionali sotto un’unica piattaforma.
In futuro, potremmo assistere a una convergenza tra queste soluzioni, con standard condivisi tra governi e aziende tecnologiche, capaci di garantire compatibilità e sicurezza a livello internazionale.
Il Digital ID di Apple, dunque, non è solo una comodità: è un segnale del prossimo grande salto nel rapporto tra tecnologia e identità personale.
Un nuovo modo di viaggiare e identificarsi
La digitalizzazione dei documenti apre nuovi scenari anche per aeroporti e frontiere, dove l’autenticazione biometrica può rendere i controlli più rapidi e ridurre il rischio di frodi.
Apple ha già avviato collaborazioni con TSA (Transportation Security Administration) per permettere l’uso del Digital ID negli aeroporti americani abilitati.
Il prossimo passo potrebbe essere l’estensione di questo sistema ad altri Paesi, in collaborazione con governi e istituzioni locali, aprendo la strada a una vera identità digitale globale, sempre nel rispetto della sovranità dei singoli stati.
Segui Instagram per restare aggiornato su tutte le novità del mondo tech e digitale.