Apple ha iniziato l’anno con una nuova denuncia sulle spalle, fatta proprio da un gruppo di residenti di New York e utilizzatori di prodotti della stessa azienda. A quanto pare, viene accusata di bias razzisti proprio negli ultimi modelli di Apple Watch, più in particolare riguarda la funzione del pulsossimetro. Questo servizio mostra, dopo un’attenta misurazione, i livelli di ossigeno nel sangue e ciò è stato introdotto proprio a causa del Covid-19. Infatti, il virus, portava e porta tutt’oggi, bassi livelli di saturazione e potrebbe risultare un grave problema, in quanto l’utente deve essere portato immediatamente in ospedale per controlli, accertamenti e un’azione immediata per far tornare i livelli normali.
Gli Apple Watch in questione hanno salvato svariate vite, proprio come successe tempo fa in cui un uomo rimase coinvolto in un incidente e il dispositivo mandò un avvertimento di emergenza sia al 911, sia al numero indicato tra i contatti da chiamare in caso di problemi. Proprio grazie a ciò, l’uomo si è potuto salvare; a quanto pare, però, la pulsossimetria provata dagli abitanti di New York non è giusta né equa. Infatti, questa funzione è stata studiata proprio sulla base dei dati racconti durante la pandemia da Covid-19 e secondo i fruitori arrabbiati, la funzione si basa troppo sul colore della pelle.
Apple nei guai per razzismo: al via la causa legale
A quanto pare, le accuse sembrano essere un minimo fondate; i dati raccolti dagli utenti sono stati confrontati anche con altri dispositivi e sembra proprio che ci sia qualcosa che non va. L’azienda non si è ancora espressa in merito e sicuramente ci saranno novità nel corso delle prossime settimane; ciò che è possibile pensare è che, attualmente, gli avvocati di entrambe le parti stiano raccogliendo più materiale possibile per poter confermare ufficialmente tali accuse o smentirle con prove alla mano.
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