Apple è un’azienda tecnologica leader che ha rivoluzionato il settore con prodotti che ancora oggi ci portiamo tutti nel cuore. Stiamo ovviamente parlando di device come l’iPhone, l’iPad e l’Apple Watch. Inoltre, App Store offre una vasta selezione di app e giochi, creando un ecosistema digitale di alta qualità. Oggi vogliamo parlarti però di una faida che potrebbe presto avere un crudo finale!
Apple pronta a tutto contro Damus
Con le regole di Apple non si scherza e questo nel corso degli anni è diventato sempre più lampante. L’ecosistema chiuso della compagnia offre poche alternative: o gli sviluppatori stanno al gioco dell’azienda, oppure difficilmente la loro app può raggiungere i device della Mela. In breve, da ieri l’azienda ha dato un periodo di 14 giorni al team di Damus per apportare alcuni semplici modifiche all’applicativo. Stiamo ovviamente parlando della rimozione della feature per il trasferimento di Bitcoin che alla compagnia della Mela mai sono piaciuti:
“Al momento della rivalutazione, abbiamo appurato che la tua app non è conforme alle linee guida per la revisione per App Store. Nello specifico, abbiamo visto che la tua app viola Linee Guida 3.1.1 – Business – Pagamenti – Acquisti in-app . Abbiamo visto che la tua app permette agli utenti di inviare mance associate alla ricezione di contenuti da creatori di contenuti digitali con un meccanismo diverso dall’acquisto in-app.
Sebbene i tip o le donazioni possano essere opzionali, se sono connesse o associate alla ricezione di contenuto digitale, devono utilizzare gli acquisti in-app secondo le linee guida 3.1.1. […] Si prega di aggiornare l’app entro 14 giorni dalla ricezione di questo messaggio. Se non riceviamo un aggiornamento compatibile con le linee guida per la revisione per App Store entro 14 giorni, la tua app sarà rimossa dalla vendita.”
Insomma, le regole sono stringenti e non lasciano spazio a dubbi, Damus ha voluto comunque replicare su Twitter:
“Damus verrà rimosso dall’App Store tra 14 giorni, Apple afferma che le transazioni di criptovalute non sono permesse sulla loro piattaforma perché “potrebbero” essere utilizzati dai creatori di contenuti per vendere contenuti digitali. Questo accade poco prima che stiamo per parlare all’Oslo Freedom Forum su come i social network decentralizzati con integrazione lightning stanno portando libertà finanziaria alle masse. Piuttosto sospetto…
Questo sarebbe un momento di svolta: se le persone non possono effettuare transazioni P2P liberamente sulla loro piattaforma, ciò ha enormi implicazioni per tutto l’ecosistema di app con integrazione lightning e v4v.
Damus non vende beni digitali né fornisce funzionalità per la vendita di beni digitali. Ha semplicemente un tasto mancia per facilitare le transazioni P2P come Venmo o Cash App.”
Personalmente trovo difficile che Apple faccia un passo indietro, quindi non ci rimane che aspettare e vedere quale dei due giganti cadrà per primo!
A proposito di Apple, lo sapevi che Meta non è spaventata dal nuovo visore?