Una nuova ricerca portata avanti da un gruppo di ricerca dell’ Università di Alberta, ha dimostrato che un farmaco antinfiammatorio intranasale può ridurre la progressione della sclerosi multipla. Lo studio è stato condotto sui topi ha rivelato che si possono prevenire danni alle cellule cerebrali.
Il dottor Power, neurologo della Northern Alberta MS Clinic, co-direttore dell’U of A’s MS Center e membro del Neuroscience and Mental Health Istitute, ha dichiarato: “I nervi del cervello sono come fili isolati, ma nella SM si verifica inizialmente una perdita dell’isolamento (chiamata mielina) e poi l’eventuale perdita del filo.Queste perdite sono causate dall’infiammazione. Quell’infiammazione, che riteniamo sia la forza trainante per la SM, è il nostro principale interesse di ricerca“.
I ricercatori di sono mostrati particolarmente interessati agli inflammasomi, molecole responsabili dell’attivazione di una risposta infiammatoria nell’organismo. Per una malattia come la SM, quella risposta deve essere controllata per arrestarne la progressione.
Antinfiammatorio intranasale: la ricerca
Il farmaco che è stato preso in considerazione è il VX-765, con funzione inibitoria della caspasi-1, ovvero un elemento in grado di promuovere l’infiammazione nel corpo. Per analizzarne gli effetti sui soggetti affetti da sclerosi multipla, il gruppo di studio ha diluito il principio attivo del farmaco in un composto fluido e lo ha somministrato nelle cavie attraverso il setto nasale.
“Questo metodo di consegna del farmaco richiede una quantità minore di farmaco. È una consegna diretta nel cervello, non entra nel sistema circolatorio e non viene scomposta così rapidamente “, ha spiegato Power.
La ricerca è stata supportata dal dottor Wuest, che è un esperto a livello globale di PET (tomografia a emissione di positroni, ovvero una tecnica di imaging che utilizza sostanze radioattive per visualizzare i cambiamenti nell’organismo). Controllando le scansioni PET del metabolismo celebrale, il team di ricerca ha potuto constatare l’efficacia della sua intuizione.
“La perdita di mielina e la perdita di nervi sono processi irreversibili, quindi qualsiasi terapia che aiuti a rallentare o impedire che ciò accada è un entusiasmante progresso per la ricerca sulla SM. Il particolare metodo di somministrazione consente inoltre di erogare la terapia in modo più preciso e mirato”, ha infatti commentato Pawer.
Lo studio che interessa il farmaco antinfiammatorio intranasale, “La terapia intranasale anti-caspasi-1 preserva il metabolismo della mielina e del glucosio in un modello di sclerosi multipla progressiva“, è stato pubblicato sulla rivista GLIA.