Secondo un articolo pubblicato mercoledì, gli archeologi israeliani hanno trovato un antico pettine in avorio risalente a circa 3.700 anni fa e recante quella che è probabilmente la più antica frase completa conosciuta in caratteri alfabetici cananei. L’iscrizione presente sull’antico pettine incoraggia le persone a pettinarsi i capelli e la barba per liberarsi dei pidocchi, e per l’appunto la frase contiene 17 lettere che dicono: “Possa questa zanna sradicare i pidocchi dei capelli e della barba”.
Gli esperti affermano che la scoperta getta nuova luce su alcuni dei primi usi dell’alfabeto cananeo da parte dell’umanità, inventato intorno al 1800 a.C. e il fondamento di tutti i successivi sistemi alfabetici, come ebraico, arabo, greco, latino e cirillico; l’argomento banale indica che le persone hanno avuto problemi con i pidocchi nella vita di tutti i giorni nel corso del tempo, con gli archeologi che affermano di aver persino trovato prove microscopiche di pidocchi sul pettine.
Il pettine è stato ritrovato per la prima volta in uno scavo del 2016 a Tel Lachish, un sito archeologico nel sud di Israele, ma è stato solo alla fine dell’anno scorso che son state notate le minuscole parole incise su di esso, quando un professore dell’Università Ebraica di Israele ha fatto l’incredibile scoperta; i dettagli del ritrovamento sono stati pubblicati mercoledì in un articolo sul Jerusalem Journal of Archaeology.
Il ricercatore capo, l’archeologo dell’Università Ebraica Yosef Garfinkel, ha affermato che mentre molti manufatti recanti la scrittura cananea sono stati trovati nel corso degli anni, questa è la prima frase completa ad essere scoperta, inoltre in seguito l’ha definita:
“Questa è la prima frase mai trovata in lingua cananea in Israele. Una pietra miliare nella storia della capacità umana di scrivere”.
L’importanza della frase presente nell’antico pettine
Garfinkel ha affermato che le precedenti scoperte di poche lettere, forse una parola qua e una là, non hanno lasciato molto spazio per ulteriori ricerche sulle vite dei cananei, andando ad affermare che “non avevamo abbastanza materiale”; il ritrovamento di questo antico pettine invece apre anche spazio al dibattito sull’era antica, sempre secondo quanto affermato da Garfinkel, infatti il fatto che la frase sia stata trovata su questo antico pettine d’avorio, nel quartiere del palazzo e del tempio dell’antica città, insieme alla menzione della barba, potrebbe indicare che solo i ricchi erano in grado di leggere e scrivere.
“È un testo molto umano. Ci mostra che le persone non sono cambiate davvero e che i pidocchi non sono cambiati davvero”
ha detto Garfinkel.
I ricercatori hanno notato che l’antico pettine era probabilmente un oggetto di lusso importato, poiché non c’erano elefanti a Canaan e quindi nessuna possibilità di poter ricavare dell’avorio; i cananei parlavano un’antica lingua semitica -imparentata con l’ebraico moderno, l’arabo e l’aramaico- e risiedevano nelle terre confinanti con il Mediterraneo orientale, inoltre si ritiene che abbiano sviluppato il primo sistema di scrittura alfabetico conosciuto, inoltre trovare una frase completa indicherebbe che i cananei si distinguevano tra le prime civiltà nell’uso della parola scritta, e proprio a tal proposito Garfinkel ha aggiunto:
“Mostra che anche nella fase più antica c’erano sentenze complete”.
Garfinkel ha inoltre detto che gli esperti hanno datato la sceneggiatura al 1700 a.C., confrontandolo con l’arcaico alfabeto cananeo precedentemente trovato nel deserto del Sinai in Egitto, databile tra il 1900 a.C. e 1700 a.C., tuttavia l’antico pettine di Tel Lachish è stato trovato in un contesto archeologico molto più tardo e la datazione al carbonio non è riuscita a determinarne l’età esatta, osserva l’articolo.
L’archeologo austriaco Felix Höflmayer, un esperto del periodo che non faceva parte della pubblicazione, ha affermato che questo metodo di datazione non era definitivo affermando inoltre:
“Al momento non ci sono abbastanza prime iscrizioni alfabetiche datate in modo sicuro”.
Sempre rimanendo sulla vicenda, ha aggiunto che la scoperta è stata molto significativa e aiuterà a consolidare Tel Lachish come centro del primo sviluppo dell’alfabeto, affermando:
“Diciassette lettere conservate su un singolo oggetto sono decisamente notevoli”.
La scoperta segna l’ultima di una serie di recenti ritrovamenti archeologici in Israele, a settembre infatti gli archeologi hanno annunciato la scoperta “una volta nella vita” di una grotta funeraria dai tempi dell’antico faraone egiziano Ramses II, piena di dozzine di pezzi di ceramica e manufatti in bronzo.
Ad agosto, gli scienziati hanno portato alla luce una sontuosa tenuta di 1.200 anni nel deserto meridionale di Israele, appena due mesi dopo la scoperta di una rara moschea antica nella stessa regione; sempre nel mese di agosto, gli archeologi hanno annunciato di aver recentemente portato alla luce la titanica zanna di un pachiderma preistorico vicino a un kibbutz nel sud di Israele.
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