Sotto i ghiacci spessi e apparentemente immutabili dell’Antartide Orientale, si nasconde un’antichissima rete di paesaggi fluviali rimasta intatta per oltre 30 milioni di anni e una scoperta che potrebbe rivoluzionare le attuali proiezioni sull’innalzamento del livello dei mari.
Le immagini radar rivelano il passato nascosto dell’Antartide
Un team internazionale guidato dalla Durham University (UK) ha utilizzato sofisticati rilevamenti radar per mappare lo spessore dei ghiacci antartici, scoprendo qualcosa di incredibile: vaste superfici piatte, mai osservate prima, sepolte sotto un tratto di 3.500 km lungo la costa est del continente.

Secondo i ricercatori, queste superfici si sono formate dopo la separazione dell’Antartide Orientale dall’Australia, circa 80 milioni di anni fa, quando ancora fiumi scorrevano liberi sulla terraferma. Successivamente, circa 34 milioni di anni fa, tutto venne ricoperto dal ghiaccio.
Un “freno naturale” al flusso dei ghiacci?
Oggi, questi antichi paesaggi sono nascosti sotto chilometri di ghiaccio, ma la loro presenza non è solo una curiosità geologica: sembrano infatti agire come una sorta di barriera naturale che rallenta il movimento della calotta glaciale. Dove il ghiaccio scorre sopra queste superfici piatte, il suo movimento è molto più lento rispetto alle zone adiacenti attraversate da profondi solchi e da ghiacciai in rapido movimento.
Questo rallentamento potrebbe avere un ruolo chiave nel regolare la velocità con cui il ghiaccio si sta perdendo, un processo che negli ultimi anni è in costante aumento.
Una scoperta che cambia le previsioni sul clima
Secondo gli autori dello studio, pubblicato su Nature Geoscience, integrare l’effetto di queste superfici nei modelli climatici potrebbe migliorare sensibilmente le proiezioni sul futuro della calotta antartica e sull’innalzamento del livello dei mari.
Da ricordare che l’Antartide Orientale si sciogliesse del tutto, il livello globale degli oceani potrebbe aumentare di ben 52 metri.

“Il paesaggio nascosto sotto la calotta antartica è tra i più misteriosi del nostro sistema solare”, afferma il dottor Guy Paxman, autore principale dello studio. “Queste superfici piatte sono rimaste sorprendentemente intatte per decine di milioni di anni. Comprenderle meglio ci aiuterà a prevedere come il ghiaccio si comporterà in un mondo sempre più caldo.”
I prossimi passi: trivellare per capire
Il team di ricerca e che comprende anche le università di Newcastle, Edimburgo, Exeter, il British Antarctic Survey, l’Alfred Wegener Institute (Germania) e il Polar Research Institute of China propone ora una fase di esplorazione ancora più ambiziosa: perforare il ghiaccio e raccogliere campioni di roccia direttamente dalle superfici piatte, per determinare con precisione quando furono libere dal ghiaccio.

Questi dati saranno fondamentali per migliorare i modelli che prevedono il comportamento del ghiaccio nelle future condizioni climatiche, sempre più instabili e calde.
Un altro esempio di come la tecnologia radar e la scienza collaborativa possano svelare i segreti del nostro pianeta
La ricerca è stata finanziata dal Natural Environment Research Council (UK), dalla Leverhulme Trust, dal Consiglio Europeo della Ricerca, dal programma AWI INSPIRES III e dalla Fondazione Nazionale della Scienza Cinese.
Una scoperta che ci ricorda quanto ancora ci sia da imparare, non solo sul futuro, ma anche sul passato geologico del nostro pianeta nascosto, letteralmente, sotto il ghiaccio.