L’Antartide non è più il continente immobile e remoto che immaginiamo. Secondo il British Antarctic Survey (BAS) i cambiamenti climatici nel Polo Sud stanno avvenendo molto più rapidamente del previsto, con effetti che già oggi influenzano gli ecosistemi e le comunità di tutto il pianeta.
“L’Antartide sta cambiando più velocemente di quanto avessimo mai immaginato”, spiega Michael Meredith, scienziato del BAS e membro del National Climate Science Partnership del Regno Unito. “Questi mutamenti stanno già avendo un impatto globale: serve un’azione urgente per ridurre le emissioni di gas serra e aumentare la resilienza se vogliamo evitare di superare soglie pericolose”.
Ghiaccio marino ai minimi e piattaforme in crollo

Il ghiaccio marino antartico ha raggiunto livelli storicamente bassi e diverse piattaforme di ghiaccio continentale mostrano segni di cedimento. Non si tratta solo di una questione locale: i ricercatori sottolineano che ciò che accade in Antartide ha ripercussioni globali dirette.
L’Oceano Antartico, infatti, è uno dei più importanti “pozzi” naturali di assorbimento del calore in eccesso generato dalle emissioni di gas serra. Questo fenomeno alimenta eventi meteorologici estremi: tempeste, piogge torrenziali e ondate di calore più intense in diverse parti del mondo.
Lezioni dal passato
I dati paleoclimatici mostrano che i cambiamenti avvenuti in Antartide si diffondono rapidamente, a volte nell’arco di pochi decenni. Storia e scienza dicono la stessa cosa: ciò che succede al Polo Sud non resta confinato laggiù, ma si riflette sugli equilibri climatici del pianeta intero.
Secondo Kate Hendry, anche lei del BAS, la sfida è enorme: “Abbiamo urgente bisogno di comprendere questi eventi estremi senza precedenti se vogliamo fare previsioni affidabili. I meccanismi non sono ancora ben rappresentati nei modelli, e la nostra capacità di previsione non è abbastanza solida”.
L’urgenza dell’azione
Il messaggio che arriva dall’Antartide è chiaro: i rischi non sono più teorici, ma già concreti. Ogni anno che passa senza un cambio di rotta rende più difficile stabilizzare la situazione.
Tagliare le emissioni e rafforzare la resilienza non è più un’opzione, ma una necessità. L’Antartide è lontana, ma il suo destino e quello del resto del mondo sono strettamente legati.
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