Obinslab nel 2016 fece dell’Anne Pro una leggenda, e dopo tutti questi anni la sua versione Anne Pro 2 promette di risolvere e rispondere a tutti i problemi della prima versione storica. Purtroppo però ne è passata di acqua sotto i ponti, e con il senno di poi potrebbe non essere più al passo con i tempi, anche dopo l’aggiornamento.
Anne Pro 2: Presentazione
Il box è cambiato molto, molto più sobrio e professionale con tutto il necessario:
- estrattore di tasti Wired
- cavo rivestito USB-C
- qualche tasto colorato extra CMY
- Anne Pro 2
Ho ricevuto la versione di Epomaker, che non cambia assolutamente dalla versione Obinslab (tranne il logo sul retro), visto che entrambe comunque vengono prodotte da Skyloong (ho fatto un po’ di ricerche ed il gruppo è esattamente lo stesso). Ovviamente il design che l’ha sempre contraddistinta, così unico e sofisticato, è andato perso per strada, come molte altre cose che ti spiegherò dopo.
Comunque se non avessi posseduto un Anne Pro 1, alla vista dell’Anne Pro 2 avrei solo potuto constatare che è una delle tante 60% in commercio con un piccolo problema di prezzo, purtroppo però è molto peggio di così, nonostante una sorta di strano sentimento di simpatia e nostalgia che affiora, leggendo Anne Pro 2 sul lato della barra spaziatrice.
Anne Pro 2: Info e test
Anne Pro 2 risolve il drammatico e tedioso problema della porta Micro usb, che ha piagato la prima versione; molte infatti dopo diverso tempo di utilizzo (compresa la mia) si ritrovavano con l’inserto piegato e distrutto, ma finalmente anche la seconda versione si mette al passo con i tempi e sfoggia uno splendido ingresso USB-C.
Il bluetooth è stato aggiornato alla versione 4.0, nonostante in commercio quasi tutte, anche tra le più economiche, montano un 5.0 e vengono fornite di base di un dongle, cosa che l’Anne Pro 2 non fornisce, anche se adesso è possibile connetterla fino a 4 device.
Il case che prima era un epico custom di alluminio, lascia il posto ad un dozzinale case in PBT, come molti altri nella categoria 61 tasti 60% compatta, ma finalmente presenta sul retro il tasto ON/OFF per il bluetooth, richiesto per anni dai fan.
La batteria da 1.900 mAh fa il suo dovere, garantendoti 5 giorni senza effetti RGB ad uso continuo, e una giornata con il massimo degli effetti attivati. Ricarica in una mezzoretta circa, quindi ottimale.
I tasti invece hanno avuto un’incredibile update, si sono sempre in PBT double-shot trasparenti sui font, ma sono molto più nitidi, e le ALT scritte sul bordo sono veramente splendide e di un colore bronzo nitidissimo. Bisogna comunque ammettere che sono molto fini rispetto a dei double-shot di Akko, però non presentano comunque la fastidiosa trasparenza ai lati e soprattutto sulla barra spaziatrice, come molte alternative economiche.
La PCB ora si presenta con un processore Dual ARM Cortex-M, che DOVREBBE servire per gestire le impostazioni RGB, macro ed altro dal software dedicato Obinskit. Perché dovrebbe? Perché sul sito Epomaker, e su quello di Anne Pro 2 ufficiale, non ve ne è la minima traccia. Ma come?! Quindi ho fatto una ricerca nei meandri dell’inafferrabile internet, e ho scoperto che Obinslab si è rebrandizzata in HEXCORE.
Insomma se non ci fossi qui io la situazione sarebbe ben peggiore, ma andiamo avanti, su Obinskit ci tornerò dopo. Parliamo ancora della PCB, si perché la mia scoperta peggiore è che non è hot-swap. Seppur vero che ha già un paio d’anni, è impensabile al giorno d’oggi non avere la possibilità di cambiare switch, e considerando che le scelte disponibili sono molto risicate:
la questione diventa molto delicata, perché una volta scelti te li dovrai tenere, a meno che tu non sia in possesso di alcuni strumenti:
- saldatore
- stazione dissaldante con aspiratore
- PAZIENZA
Questo poteva andare bene nella versione del 2016, quando la comunità andava in brodo di giuggiole per nulla e le scelte erano poche ed obbligate, e comunque c’era la possibilità di passare sopra a tutto pur di avere un case custom di alluminio, ora neanche quello.
C’è poi il problema della piastra di alluminio, che essendo bloccata dagli switch saldati, non ha la possibilità di essere tamponata con la PE o l’EVA foam. In questi anni le mod hanno permesso agli appassionati di aumentare il valore di una tastiera, ma anche il feeling. Gli switch Gateron arrivano pre lubrificati di fabbrica, anche se leggermente è abbastanza, ma gli stabilizzatori (montati su piastra) in questo caso non sono minimamente lubrificati.
Senza contare che l’Anne Pro 2 è pure tray mount, quindi scordati la flessibilità ed il rimbalzo dolce, è come scrivere su un pezzo di legno, ma questo è un problema che andrebbe risolto alla radice ora che i tempi sono maturi, per produrre tutto in gasket mount a prezzi economici. La mancanza totale di possibilità di modding porta l’Anne Pro 2 a “suonare” molto molto vuota.
Io ho ricevuto la versione con pre-montati i tattili Gateron Brown, nulla da dire, li ho usati per anni, non sono i miei preferiti, ma ne ho provati a decine, e se una persona alle prime armi dovesse commettere una scelta sbagliata, potrebbe essere più che un semplice problema. Ricorda però che la possibilità di cambiare tasti invece è possibile, in quanto tutti gli switch disponibili hanno lo stelo universale Cherry MX.
Gli effetti RGB sono un po’ meno della versione del 2016, ma non è molto importante secondo me, l’importante è supportare quelli base, giusto per il supporto retroilluminazione per giocare e scrivere di sera a luci spente. Ormai è quasi una moda superata, e se avessi avuto l’hot-swap al posto della retroilluminazione, sarei stato più che felice, se avesse significato un costo di produzione basso a favore della praticità.
Obinskit e conclusioni
Obinskit è il miglior software proprietario in circolazione, end of argument. No non sto scherzando, Obinskit è il game changer, quello che Borghese definisce “RIBALTARE IL RISULTATO”, ed è quello che fa in effetti. Se il mercato è pieno zeppo di entry level 60% hotswap, quello che non ha è un software professionale del genere, non a questo prezzo almeno.
Le possibilità sono illimitate e ci vorrebbe una recensione a parte solo per l’Obinskit dell’Anne Pro 2, ma ti basti pensare che grazie al potere del Cortex che batte nel cuore della PCB, potrai creare le tue combinazioni di colori RGB, far illuminare a tempo la tua tastiera a ritmo di musica, monitorare la batteria, creare fino a 16 macro, e una marea di altre opzioni inelencabili. Un misto tra VIA e QMK con un pizzico di follia in più.
Ma basta davvero a rendere ancora appetibile la Anne Pro 2 nel 2022? Questa domanda necessita qualche approfondimento, come per esempio una domanda in risposta, è davvero utile pensare ancora alle 60% nel 2022?
Se continuo così posso andare avanti all’infinito, la risposta esatta non c’è. Molte persone, tra cui io, preferiscono il layout 60%, per vari motivi personali e logistici, è quindi impossibile liberarsene, anche perché in questo settore è ancora il layout più ricercato.
Vero anche che il mercato delle 65% e delle 75% sta prendendo piede molto velocemente, Epomaker ne sa qualcosa, visto che ha tra le sue fila le migliori starter del settore, e a prezzi assai più competitivi della Anne Pro 2, e con un sacco di feature assai più accattivanti. Basti guardare la mitica Epomaker TH80, in pratica un’icona come il Nokia 3310, ma se uno vuole per forza una 60% budget il discorso cambia, e molto!
Purtroppo al momento nel range dei 100€ non c’è moltissimo, e tutto ha dei pro e dei contro: design, tasti base, software, affidabilità e soprattutto MATERIALI. Ora tutti sanno che il PBT è un materiale miracoloso, resiste agli UV, grassi e oli perfino ad alcuni acidi, ma soprattutto non ingiallisce, non lascia impronte (dannato alluminio) e non diventa lucido nel tempo. Tutto questo non è da sottovalutare.
Ma allora la PCB saldata? Eh anche quello potrebbe non essere un problema per moltissimi, per esempio per chi vuole stabilità e durabilità, e non ha lo sbatti di mettersi a fare ricerche di mercato sugli switch e sulle mod, ma vuole solo la massima affidabilità nel tempo, e questo non posso negarlo, Anne Pro 2 le ha tutte. Seppure non possiede il corpo in metallo, la durabilità non è a rischio, e la mancanza di customizzazione, non può far altro che aumentarla.
Cambiare spesso switch e moddare a volte, molto spesso, porta a danneggiare le componenti e alla fine il viaggio verso la pattumiera è brevissimo, specie per chi è alle prime armi in questo hobby. Partire con una Anne Pro 2 potrebbe essere non solo ottimale, ma perfino essenziale, poi per passare a cose più serie ci sarà sempre tempo e denaro credimi. Ma se vuoi farti un’idea di come sia una vera tastiera meccanica base, l’Anne fa proprio per te.
Puoi trovare Anne Pro 2 sul sito ufficiale e su Amazon.