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Lettura: AMOC: la “Corrente del Golfo” rischia lo stop dopo il 2100
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Cambiamenti climaticiScienza

AMOC: la “Corrente del Golfo” rischia lo stop dopo il 2100

Gli scienziati avvertono che l'AMOC potrebbe collassare dopo il 2100, scatenando inverni estremi, variazioni delle precipitazioni e sconvolgimenti climatici. I primi segnali mostrano un indebolimento del sistema, rendendo fondamentali i tagli alle emissioni per rallentare il rischio.

Andrea Tasinato 14 ore fa Commenta! 2
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Un nuovo studio con il contributo del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK) lancia un allarme sul futuro dell’AMOC (Atlantic Meridional Overturning Circulation), il sistema di correnti oceaniche che include anche la Corrente del Golfo.

Contenuti di questo articolo
Il punto critico: la convezione profonda in invernoConseguenze globaliServe tagliare le emissioni subitoConclusione
Amoc: la “corrente del golfo” rischia lo stop dopo il 2100

Secondo le simulazioni, in scenari ad alte emissioni l’AMOC potrebbe collassare dopo il 2100, con conseguenze globali: estati più secche ed inverni molto più estremi nell’Europa nord-occidentale, insieme a forti spostamenti delle fasce di pioggia nei tropici.

Il punto critico: la convezione profonda in inverno

L’AMOC funziona come un “nastro trasportatore”: porta acqua calda verso nord e acqua fredda verso sud in profondità. Questo meccanismo regola il clima europeo e influenza i modelli meteorologici mondiali.

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Amoc: la “corrente del golfo” rischia lo stop dopo il 2100

Le simulazioni mostrano che il punto di non ritorno è il collasso della convezione profonda nei mari del Labrador e del Nord Atlantico e con il riscaldamento globale, la superficie dell’oceano resta più calda e meno salata, quindi meno propensa ad affondare e a mescolarsi con le acque profonde. È un effetto a catena che indebolisce progressivamente la circolazione fino a spegnerla.

Conseguenze globali

Dopo il collasso, il calore rilasciato dall’Atlantico settentrionale crollerebbe a meno del 20% dell’attuale — in alcuni modelli quasi a zero.
Gli impatti previsti:

  • Europa: estati più aride e inverni più rigidi ed estremi.
  • Tropici: spostamento delle fasce di pioggia con effetti sulla produzione agricola.
  • Scenario globale: cambiamenti climatici amplificati e più difficili da prevedere.

Serve tagliare le emissioni subito

I ricercatori sottolineano che, anche negli scenari a emissioni intermedie o basse, il rischio non è escluso. Inoltre, i modelli analizzati non includono ancora il contributo dell’acqua dolce proveniente dallo scioglimento della Groenlandia, che potrebbe accelerare ulteriormente il collasso.

Amoc: la “corrente del golfo” rischia lo stop dopo il 2100

“È cruciale ridurre rapidamente le emissioni” spiega Stefan Rahmstorf del PIK.
“Non possiamo più eliminare del tutto il rischio, ma possiamo ridurlo drasticamente.”

Conclusione

In sintesi: l’AMOC non è solo una questione oceanografica, ma un pilastro del clima mondiale. La sua destabilizzazione potrebbe cambiare radicalmente la vita in Europa e oltre.

 IOP Science
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