L’anticorpo Hae-4 riesce ad aggredire le placche amiloidi che caratterizzano la malattia di Alzheimer. A mettere in luce questa importante scoperta è stato un gruppo della della Washington University School of Medicine di St. Louis. Secondo questo studio, l’anticorpo in questione attacca un componente minore delle placche amiloidi noto come apolipoproteina E (APOE).
Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Clinical Investigation.
Anticorpo HAE-4: ecco cosa dice la ricerca
Le placche amiloidi nei vasi sanguigni del cervello diventano pericolose poiché portano purtroppo a blocchi o rotture che innescano gli ictus. Gli scienziati hanno osservato che l’ HAE-4 attacca una forma specifica di APOE umano che si trova scarsamente nelle placche amiloidi e causa la rimozione delle placche dal tessuto cerebrale.
Gli esperimenti, portati avanti sui topi, hanno evidenziato che otto settimane di trattamento con HAE-4 riducono le placche amiloidi nel tessuto cerebrale e nei vasi sanguigni cerebrali. Il trattamento ha anche potenziato la capacità dei vasi sanguigni del cervello di dilatarsi e restringersi su richiesta, un segno importante di salute vascolare.
Il prof. Holtzman, autore dello studio, ha dichiarato che: “Questo studio è entusiasmante perché non solo mostra che possiamo trattare la condizione in un modello animale, ma potremmo essere in grado di farlo senza gli effetti collaterali che minano l’efficacia di altre terapie anti-amiloidi”.
“Molte persone accumulano le placche per molti anni e il cervello non riesce a liberarsene”, spiega Holtzman. “Rimuovendo le placche, se iniziamo abbastanza presto, potremmo essere in grado di fermare i cambiamenti nel cervello che portano alla perdita di memoria, alla confusione e al declino cognitivo. “Gli anticorpi anti-amiloide si legano alla maggior parte delle molecole presenti nella placca, ma l’anticorpo anti-Apoe prenderebbe di mira solo una piccolissima componente della placca. Ciò significa che potremmo trovare meno attivazione immunitaria, e potremmo non vedere gli effetti collaterali indesiderati”.
“Abbiamo scoperto che l’Apoe nelle placche ha una struttura diversa da quella trovata nel sangue”, conclude Holtzman. “L’anticorpo Hae-4 ha quindi riconosciuto solo la forma trovata nelle placche del cervello”.
Speriamo bene
I fatti nn parole, mm continuate ad illudere inutilmente
Quando potrà essere sperimentato sull’uomo?
Bisognerebbe cercare di fare il più presto possibile xè le persone malate continuano a crescere e bisogna salvarle da questo brutto mostro che toglie a loro la dignità e ai famigliari tanta sofferenza
Sì. La ricerca deve andare avanti. Gli anticorpi potrebbero essere la chiave per sconfiggere o redimere molte malattie degenerative. La ricerca è speranza.
Bisogna fare in fretta
Certo che bisogna investire. Bisogna sconfiggere questa brutta malattia