Grazie all’aggiornamento recente dell’algoritmo, Spotify spiega come vengono suggeriti i brani all’utente e oggi ha ricevuto un nuovo update, scopriamolo insieme.
L’algoritmo Spotify per dar voce agli artisti
Che Spotify sia la piattaforma più apprezzata dagli ascoltatori lo dicono i numeri: 320 milioni di utenti attivi ogni mese. Grazie alle sue funzionalità permette di scoprire nuovi artisti e nuova musica, rendendola una piattaforma fondamentale per ogni artista che voglia emergere. Anche per questo aspetto sono i numeri per primi a parlare: 16 miliardi di scoperte di artisti ogni mese, è il numero di volte in cui un utente ascolta per la prima volta un artista, grazie alle playlist automatiche di Spotify.
L’algoritmo Spotify che consente di consigliare personalmente ad ogni utente delle canzoni raccomandate, funziona in modo apparentemente semplice, ma che di semplice in fondo non ha nulla.
Il sistema si avvale di diversi input, o segnali come li chiama Spotify, per ottenere come output la canzone consigliata per te, solo che i segnali di cui tiene conto sono addirittura migliaia: per citarne alcuni l’algoritmo tiene conto di cosa stai ascoltando, la durata media della canzoni, il genere, l’orario, le tue abitudini e quelle di coloro che hanno gusti simili ad esempio.
Spotify lancia un test di un nuovo algoritmo che consente una maggiore visibilità agli artisti emergenti e non, che potranno indicare con quali segnali l’algoritmo potrà consigliare un proprio brano: ad esempio può essere connesso ad un altro brano che piace personalmente all’artista, ad una data importante per l’artista, etc.
Inizialmente il nuovo algoritmo Spotify funzionerà solo per il formato Radio e Autoplay, gli strumenti più utilizzati dagli ascoltatori per ricercare brani o artisti mai ascoltati prima. Non verrà richiesto alcun budget iniziale all’artista, ma artisti ed etichette pagheranno se vorranno il servizio aggiuntivo con una royalty sugli ascolti effettuati sulle playlist che utilizzano il nuovo algoritmo e se un brano non riscuoterà un minimo di ascolto verrà tagliato dalla sperimentazione, per garantire (a detta di Spotify) la prioritaria soddisfazione dell’ascoltatore.
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