Quante volte hai sentito che l’alcol va bene e che basta bere con moderazione o che “l’importante è non abusarne” o “tutto in eccesso fa male, pure l’alcol”?
Nessuna, dico, nessuna di queste affermazioni riguarda la reale ricerca scientifica.

Questo articolo si pone di smontare ogni singolo luogo comune sull’alcol con tanto di riferimenti non solo scientifici, ma anche autoritari.
“Moderazione“ è uno slogan, non un fatto scientifico
Ce lo ripetono da sempre: “Bevi responsabilmente”, “L’importante è non esagerare”, “Un bicchiere fa bene” e questo suona rassicurante. Ma è falso. La scienza non dice “modera”. La scienza dice: ogni quantità di alcol comporta un rischio biologico misurabile. Non esiste un livello sicuro, esiste solo un livello più basso di rischio, che però non è mai zero.
La “moderazione” è nata come formula politica e commerciale, non medica. Serve a proteggere consumi, rituali sociali e mercato. Non a proteggere la salute.
L’alcol è cancerogeno di Classe 1: come amianto e benzene
Questa non è un’opinione: è classificazione ufficiale AIRC/OMS; cancerogeno di Gruppo 1 significa: causa tumori nell’uomo con evidenza sufficiente.
Tumori correlati all’alcol includono:
- Fegato
- Colon-retto
- Esofago
- Orofaringe
- Mammella (sì, anche un bicchiere al giorno aumenta il rischio)

La molecola responsabile è l’acetaldeide, prodotta dal nostro stesso corpo quando metabolizza l’alcol. È tossica, mutagena e danneggia il DNA.
Non è moralismo: è biologia. Il fegato non festeggia Capodanno.
Qui non si parla di religione, proibizionismo o “puritanesimo”. Si parla di chimica: L’alcol è etanolo. L’etanolo diventa acetaldeide. L’acetaldeide danneggia cellule, DNA, e sistema nervoso. Punto.
Bere poco non azzera il danno. Lo riduce, sì. Ma fisiologicamente:
- Il fegato subisce comunque stress ossidativo.
- Il sistema nervoso subisce rallentamenti e alterazioni.
- La pressione e l’infiammazione aumentano anche dopo un solo consumo.

Allora perché si parla ancora di “bere responsabilmente”? Lobby e tradizione
Perché dire la verità, ovverosia “meglio zero”, sarebbe uno scontro diretto con:
| Potere coinvolto | Perché evita il tema |
|---|---|
| Industria del vino, della birra e dei superalcolici | Economia, export, turismo, marketing. |
| Politica | Dire “l’alcol fa male” vorrebbe dire perdere voti in Veneto, Toscana, Piemonte, sagre, Prosecco Hills. |
| Media | Vivono di pubblicità di aperitivi, birre, eventi sponsor. |
| Cultura nazionale | Il vino non è solo bevanda: è “tradizione”, “Made in Italy”, “identità”. |
Il paradosso italiano: l’ISS lo scrive nei documenti, ma nessun politico lo dice in TV
Negli studi dell’Istituto Superiore di Sanità c’è scritto chiaramente: “non è possibile individuare quantità di alcol sicure per la salute e che anche a quantità moderate, indipendentemente dalla bevanda di riferimento.”
Ma prova a sentire questa frase detta da un politico in diretta TV. Non succede. Perché un qualsiasi politico col bicchiere di Lambrusco o un altro al Vinitaly sanno perfettamente che toccare l’alcol significa toccare voti, consensi, tradizioni e soldi.

Nel frattempo, l’OMS e l’AIRC lo ripetono: “zero è l’unica soglia sicura”. Ma la comunicazione pubblica resta annacquata.
Bere zero è l’unica soglia sicura. Bere poco è solo ridurre il rischio.
Questa è la verità, senza zucchero attorno:
| Livello di consumo | Verità scientifica |
|---|---|
| Nessun consumo | Rischio zero. L’unico vero “bere responsabile”. |
| Poco e raramente | Rischio basso, ma non nullo. Assunzione consapevole. |
| Weekend/aperitivi | Rischio medio. Episodi di binge leggero, danno cumulativo. |
| Ogni giorno “ma poco” | Rischio alto. Dipendenza mascherata, danno cronico. |
E no, non significa proibire il vino. Significa smettere di mentire.
Qui nessuno sta dicendo “vietiamo tutto”. Si sta dicendo: smettiamo di raccontare che l’alcol, se poco, è salutare o innocuo.
È una sostanza che fa male sempre; poi ognuno è libero di decidere se accettare quel rischio o no.
Come con il sole: puoi abbronzarti, ma non dire che i raggi UV “fanno bene alla pelle”.
Conclusione
Bere non è peccato. Ma dire che “un po’ fa bene” è una bugia bella e buona. La scienza non parla di moderazione. Parla di rischio. E l’unica soglia sicura è zero. Il resto è marketing, costume e politica.