Giovedì 5 dicembre, si è tenuto a Costigliole d’Asti il convegno agrometeorologia XWC19 2019. Il Politecnico di Torino ha presentato il nuovo progetto che permetterà un collegamento Wi-Fi tra un sensore e un ricevitore distanti più di 700 km.
La sperimentazione è iniziata nel 2017, capitanata dagli iXem Labs dell’Ateneo, sempre in prima linea per il superamento del divario digitale. L’obiettivo è rivoluzionario e audace: costruire un sistema autonomo e alternativo alla telefonia mobile per la raccolta di dati (l’internet delle Cose), adottabile in qualsiasi luogo, fruibile anche nei siti più remoti, a basso consumo e che prescinda dalle condizioni di copertura.
L’esperimento si è potuto concretizzare grazie a sensori miniaturizzati, progettati con antenne inferiori a 2 cm e con l’utilizzo di due semplici batterie stilo, alcaline e non ricaricabili. I luoghi scelti per L’esperimento sono le vigne. In mancanza di tralicci, si è ovviato al problema tramite dei palloni aerostatici, ancorati al suolo, in cui sono stati inseriti i ripetitori.
Nel 2017 l’esito ottenuto è stato interessante, poiché la raccolta dati ha riguardato una distanza di 50 km. Si tratta di una copertura che non è raggiungibile dai telefoni tradizionali. Nei successivi due anni i sensori sono stati perfezionati, ottenendo il risultato di poter collegare una stazione meteo, installata il 3 giugno nelle vigne “U Tabarka” di Carloforte in Sardegna, e un ricevitore insediato successivamente in Catalogna, sulle alture di Tarragona. Durante il periodo di prova i due siti sono stati costantemente collegati con ottimi risultati.
La stazione, i cui dati sono consultabili sul sito, ha trasmesso dati ogni 10 minuti, anche a distanze superiori ai 700 km. A sei mesi di distanza la stazione mantiene più del 90% di carica residua delle batterie. Il record è stato ottenuto con emissioni bassissime (come quelle di un telecomando di un’automobile) e con una sensibilità di ricezione sorprendente.
Il Direttore di iXem Labs, Daniele Trinchero, ha dichiarato:
“La rivoluzione digitale in corso impatta tutti i settori produttivi, soprattutto con il prossimo avvento delle piattaforme per l’Internet delle Cose. Da tempo il nostro Ateneo è attivo in questo campo, e questo record testimonia l’efficacia e l’applicabilità della nostra attività di ricerca. Questo esperimento ha carattere dimostrativo, con una forte connotazione radioamatoriale. Abbiamo scelto le condizioni di propagazione più favorevoli per raggiungere distanze sempre maggiori, con grande attenzione alla sostenibilità. Il record del 2007 fu ottenuto utilizzando solo materiali riciclati e obsoleti, dimostrando una via alternativa alla digitalizzazione a banda larga. Oggi sperimentiamo dispositivi compatti, di facile installazione, a bassissime emissioni, con fabbisogno energetico minimo, e quindi replicabili. Questa sarà l’Internet del futuro”.
Anche Salvatore Puggioni, Sindaco di Carloforte, è soddisfatto del risultato:
“Abbiamo accolto con entusiasmo l’iniziativa promossa dal Politecnico di Torino. Carloforte si sta affermando sul piano nazionale e internazionale come meta privilegiata non solo per la bellezza del suo paesaggio ma anche per la posizione strategica che occupa. L’esperimento condotto dagli studiosi dimostra ancora una volta come le potenzialità di sviluppo dell’Isola passino anche attraverso l’adesione a progetti posti sulla frontiera della ricerca”.
La ricerca del Politecnico di Torino ha dimostrato che si può aumentare la qualità del prodotto e diminuire l’esposizione ambientale, a dimostrazione che la sperimentazione tecnologica può essere sostenibile.
Molto interessante ☺️