In questi giorni in Afghanistan si deciderà il futuro della nazione sotto il nuovo califfato, e Facebook è un mezzo mediatico troppo potente, perché i talebani non lo usino per diffondere le loro idee.
Ma Facebook afferma di avere un team dedicato di esperti afgani per monitorare e rimuovere i contenuti collegati al gruppo. Per anni però i talebani hanno utilizzato i social media per diffondere i propri messaggi, e a volte proprio in barba anche a Facebook, fin dal 2012. Ovviamente Facebook fece il possibile per identificare pagine e post pro talebani, ma molti sfuggirono e portarono anche al reclutamento di giovani, tra le file dei terroristi.
La rapida acquisizione dell’Afghanistan da parte dei talebani, solleva nuove sfide per le aziende tecnologiche su come gestire i contenuti relativi al gruppo terroristico.
“I talebani sono sanzionati come organizzazione terroristica secondo la legge degli Stati Uniti e li abbiamo banditi dai nostri servizi secondo le nostre politiche sulle organizzazioni pericolose. Ciò significa che rimuoviamo gli account gestiti da o per conto dei talebani e ne vietiamo lodi, supporto e rappresentanza” Un portavoce di Facebook ha detto alla BBC.
“Abbiamo anche un team dedicato di esperti afgani, che sono madrelingua dari e pashto e hanno conoscenza del contesto locale, aiutandoci a identificare e avvisarci dei problemi emergenti sulla piattaforma”, hanno aggiunto.
Afghanistan ma non solo
Il gigante dei social media ha affermato di non prendere decisioni sul riconoscimento dei governi nazionali ma di seguire “l’autorità della comunità internazionale”. Facebook ha evidenziato che la politica si applica a tutte le sue piattaforme, incluso il suo social network di punta, Instagram, e WhatsApp.
Tuttavia, ci sono rapporti secondo cui i talebani stanno usando WhatsApp per comunicare. Facebook ha dichiarato che avrebbe preso provvedimenti se avesse trovato account sull’app collegati al gruppo talebano.
Anche le piattaforme di social media rivali sono state sottoposte a scrutinio su come gestiscono i contenuti relativi ai talebani. I portavoce hanno utilizzato Twitter per aggiornare le loro centinaia di migliaia di follower, mentre l’organizzazione ha ripreso il controllo dell’Afghanistan.
In risposta alle domande della stampa sull’uso di Twitter da parte dei talebani, un portavoce dell’azienda ha evidenziato le politiche contro le organizzazioni violente e la condotta dell’odio. Secondo le sue regole, Twitter non ammette gruppi che promuovono il terrorismo o la violenza contro i civili.
YouTube di Alphabet non ha risposto invece alle domande sulle politiche antiterroristiche nei confronti dei talebani.