Per la terza volta nella storia, gli astronomi hanno individuato un oggetto proveniente da un altro sistema stellare che sta attraversando il nostro sistema solare e si tratta di una cometa interstellare appena scoperta, inizialmente chiamata A11pl3Z e ora ufficialmente ribattezzata 3I/ATLAS.
L’arrivo di A11pl3Z (3I/ATLAS)
La scoperta è avvenuta il 1° luglio 2025 grazie a un telescopio in Cile, e la conferma è arrivata lo stesso giorno da parte dell’Unione Astronomica Internazionale e analizzando immagini astronomiche più vecchie, gli scienziati hanno trovato tracce della cometa già a metà giugno, il che ha permesso di tracciarne la traiettoria.

Cosa rende 3I/ATLAS così speciale? Viaggia a una velocità tale che nemmeno la gravità del Sole riesce a trattenerla. Sta attraversando il nostro sistema in linea quasi retta, e questo conferma che proviene da un altro sistema stellare: è un vero e proprio “visitatore alieno” nel senso letterale del termine; secondo le prime stime, potrebbe avere un diametro di circa 20 chilometri e in questo momento si trova poco oltre l’orbita di Giove. Il punto di massimo avvicinamento al Sole è previsto per ottobre.
Negli ultimi anni solo due oggetti simili sono stati osservati:
- Il primo è stato il misterioso ‘Oumuamua, avvistato nel 2017 e sparito dopo appena due mesi e mezzo, lasciando aperti molti interrogativi sulla sua natura.
- Il secondo è stata la cometa 2I/Borisov, vista per la prima volta nel 2019 e confermata come proveniente dalla costellazione di Cassiopea.
Con 3I/ATLAS, però, gli astronomi hanno avuto un raro colpo di fortuna: “La cosa straordinaria è che l’abbiamo scoperta mentre stava ancora entrando nel sistema solare”, spiega Pamela Gay, astronoma dell’Illinois e questo significa che, a differenza di ‘Oumuamua, potremo seguirla per anni, fino al 2026, e studiarla in dettaglio.
Nuova cometa interstellare, ma bisogna fare in fretta!
“Vogliamo osservarla prima che si riscaldi troppo avvicinandosi al Sole”, aggiunge Chris Lintott, astronomo dell’Università di Oxford. “È come avere un fossile ghiacciato di un altro sistema planetario: se si scioglie, perdiamo l’occasione.”
Sapere di cosa è fatta 3I/ATLAS potrebbe dare informazioni preziose sulla formazione dei pianeti in altre parti della galassia. È un’occasione unica per capire come si comportano materiali e corpi celesti lontanissimi da noi.

E altri avvistamenti come questo potrebbero arrivare presto. Grazie al lavoro congiunto tra astronomi, appassionati e nuovi strumenti come il Vera Rubin Observatory, che inizierà a raccogliere dati proprio quest’anno, aumentano le possibilità di intercettare altri viaggiatori interstellari.
Lintott scherza: “Appena sveglio, ho letto del nuovo oggetto e sono scoppiato a ridere. Stavamo aspettando il Vera Rubin per trovare un nuovo corpo interstellare… e invece il cielo ci ha fatto un regalo a sorpresa. È come se gli dèi dell’astronomia ci avessero preso in giro!”
