Sta viaggiando a velocità vertiginosa verso il cuore del nostro Sistema solare e non smette di sorprendere. Si chiama 3I/ATLAS ed è il terzo oggetto interstellare mai confermato, dopo ʻOumuamua e 2I/Borisov. Nuove osservazioni realizzate con il telescopio Gemini South in Cile mostrano che la sua coda si sta allungando e che la sua composizione chimica ricorda molto quella delle comete “di casa nostra”.
Una cometa con troppe stranezze

Gli astronomi sono abbastanza concordi nell’identificare 3I/ATLAS come una cometa interstellare, ma le sorprese non mancano. Già le prime osservazioni con i telescopi della NASA avevano rivelato una quantità insolitamente alta di anidride carbonica rispetto alle aspettative.
Ora, grazie allo strumento GMOS (Gemini Multi-Object Spectrograph), è emersa un’immagine più chiara: oltre alla coda, sempre più estesa, 3I/ATLAS mostra una coma brillante, cioè l’atmosfera di gas e polveri che avvolge il nucleo delle comete.
Polveri e ghiacci “familiari”
Il team guidato da Karen Meech dell’Università delle Hawaii ha scoperto che polveri e ghiacci di 3I/ATLAS somigliano a quelli delle comete nate nel Sistema solare. Una scoperta intrigante, perché suggerisce che i processi evolutivi che plasmano gli oggetti interstellari non siano poi così diversi da quelli che conosciamo già.
“L’obiettivo era analizzare i colori e gli spettri della cometa per capire la composizione delle particelle nella coma e la chimica del nucleo”, ha spiegato Meech. “Siamo rimasti colpiti dall’allungamento della coda e dal primo sguardo dettagliato alla sua chimica”.
Perché 3I/ATLAS è un evento raro
Gli oggetti interstellari sono ospiti rarissimi. Finora solo tre sono stati ufficialmente riconosciuti:
- ʻOumuamua (2017), dalla forma allungata e dal comportamento inspiegabile.
- 2I/Borisov (2019), una cometa molto più simile a quelle conosciute.
- 3I/ATLAS (2025), che aggiunge nuovi tasselli al puzzle.
Il fatto che questi corpi provengano da altri sistemi stellari ci offre un’occasione unica: osservare materiali formatisi altrove nella galassia e confrontarli con i nostri. In pratica, un modo per capire quanto il nostro angolo di universo sia comune o eccezionale.
L’incontro ravvicinato di ottobre

Secondo i calcoli, 3I/ATLAS raggiungerà il perihelio a fine ottobre, avvicinandosi a Marte. Non si tratta di un passaggio pericoloso, ma di un’opportunità straordinaria per studiare da vicino la sua attività, la crescita della coda e i cambiamenti nella sua chimica.
Poi ripartirà verso lo spazio interstellare, lasciando dietro di sé dati preziosi e una lezione di umiltà: il nostro Sistema solare è solo un frammento in una galassia viva e dinamica, attraversata da viaggiatori di ghiaccio e polvere che portano con sé la memoria di mondi lontani.
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