3I ATLAS sta mettendo in difficoltà i modelli con cui interpreti gli oggetti interstellari. I dati raccolti mostrano un comportamento che non rientra negli schemi classici. Le immagini non combaciano con ciò che ti aspetti da una cometa interstellare. Le misurazioni orbitali mostrano deviazioni precise. Le analisi chimiche aprono scenari nuovi.
Non è suggestione. È un problema scientifico aperto.
Perché 3I ATLAS non si comporta come una cometa

Quando osservi una cometa classica, la regola è semplice. La coda punta sempre lontano dal Sole. La luce e il vento solare spingono gas e polveri verso l’esterno.
3I ATLAS fa l’opposto.
Le immagini mostrano una anticoda orientata verso il Sole. Questo comportamento non è compatibile con polveri leggere. Se fosse polvere normale, verrebbe respinta subito. Il fatto che resti in quella posizione indica materiali più pesanti o una dinamica fisica diversa.
La struttura è stabile. Compare prima e dopo il perielio. Non è un errore di osservazione.
La spinta non gravitazionale rilevata dal JPL

Il Jet Propulsion Laboratory ha misurato su 3I ATLAS una spinta non gravitazionale.
È una forza debole ma continua che modifica la traiettoria rispetto a quella prevista dalla sola gravità.
Questo dato è misurato, non interpretato.
L’effetto è chiaro: l’oggetto si allontana dal Sole più del previsto.
In alcune comete questo fenomeno esiste, ma qui i valori risultano più stabili e coerenti nel tempo.
Lo sciame di microoggetti come possibile spiegazione

Per spiegare insieme anticoda e spinta non gravitazionale, alcuni studi propongono un modello alternativo.
La coma di 3I ATLAS potrebbe contenere uno sciame di microframmenti.
Il punto chiave è questo:
il nucleo subisce la spinta
lo sciame no
Questa differenza genera una separazione spaziale di decine di migliaia di chilometri. Dal tuo punto di vista, questa separazione appare come una struttura allungata verso il Sole.
Le distanze calcolate coincidono con quelle osservate.
Le immagini di Hubble confermano l’anomalia

Il 30 novembre 2025 il telescopio spaziale Hubble ha osservato di nuovo 3I ATLAS, a circa 286 milioni di chilometri dal Sole.
Le immagini mostrano un alone luminoso con forma a goccia.
L’anticoda si estende tra 40.000 e 60.000 chilometri, esattamente quanto previsto dai modelli.
Un altro dato importante emerge chiaramente.
La luminosità non proviene dal nucleo. Proviene dal materiale che lo circonda. Questo indica una superficie riflettente enorme distribuita nella coma.
Il passaggio vicino alla sonda JUICE
Durante il perielio del 29 ottobre 2025 3I ATLAS non era osservabile dalla Terra.
Pochi giorni dopo è passato vicino alla sonda europea JUICE.
Cinque strumenti scientifici hanno raccolto dati su forma e composizione della nube di gas e polveri. Le analisi complete arriveranno più avanti. Le immagini preliminari mostrano un alone luminoso e due code distinte.
Anche in questo caso, il comportamento non segue i modelli standard.
ALMA e la composizione chimica di 3I ATLAS
L’osservatorio ALMA ha rilevato metanolo e acido cianidrico nella nube dell’oggetto.
Il dato rilevante è il rapporto tra le due molecole.
Il metanolo è molto più abbondante rispetto all’acido cianidrico. È uno dei rapporti più elevati mai osservati in una cometa interstellare.
Il metanolo è associato alla formazione di zuccheri e aminoacidi.
L’acido cianidrico partecipa alla chimica prebiotica, ma diventa critico solo ad alte concentrazioni.
3I ATLAS osservato ai raggi X

Per la prima volta un oggetto interstellare è stato osservato ai raggi X.
L’osservazione è stata effettuata dal satellite giapponese XRISM tra il 26 e il 28 novembre 2025.
Il meccanismo è noto. Il gas della coma interagisce con il vento solare e produce emissioni ai raggi X tramite scambio di carica.
La scala è ciò che colpisce.
L’alone si estende fino a 400.000 chilometri dal nucleo.
Cosa sappiamo e cosa resta aperto
Su 3I ATLAS esistono dati solidi:
anticoda verso il Sole
spinta non gravitazionale
struttura osservata da Hubble
composizione chimica rilevata da ALMA
emissione ai raggi X
Esistono anche interpretazioni aperte:
natura dello sciame
origine della spinta
composizione reale dei frammenti
3I ATLAS non assomiglia a nulla di osservato prima con questo livello di dettaglio. Ogni nuova osservazione amplia il quadro invece di chiuderlo.
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