La lotta ai virus e ai batteri tramite antibiotici tradizionali stava diventando impari, poiché gli agenti patogeni non solo si adattavano alle cure disponibili ma diventavano più forti. A correre in aiuto di questa situazione pericolosa è stata l’IA (intelligenza artificiale) che ha scoperto un antibiotico molto potente.
Inizialmente le ricerche erano partite per agevolare la vita dei pazienti affetti da diabete ma in fase di sperimentazione si è scoperto che l’antibiotico scoperto dall’IA aveva altre potenzialità, riuscendo a debellare anche i batteri più resistenti.
La ricerca è stata svolta dagli scienziati del MIT (Massachusetts Institute of Technology) che per la prima volta hanno utilizzato l’intelligenza artificiale per la ricerca farmacologica. Gli studiosi del MIT hanno dichiarato che l’antibiotico “È in grado di uccidere molti dei batteri che provocano le malattie più problematiche del mondo”.
James Collins e Regina Barzilay, scienziati del team del MIT, hanno spiegato che: “Sia uno degli antibiotici più potenti che siano mai stati scoperti. Il machine learning consente di esplorare spazi chimici che sarebbero proibitivi a livello di costo con l’approccio di sperimentazione tradizionale”.
La BBC ha spiegato che la scoperta del potente antibiotico scoperto dall’intelligenza artificiale e dovuto ad un complesso algoritmo che in pochissimo tempo è riuscito ad analizzare oltre cento milioni di composti chimici. Il nuovo farmaco ha una potenzialità eccezionale: è in grado di debellare 35 tipologie di batteri letali.
Gli scienziati del MIT hanno impostato l’algoritmo in modo tale che avesse la possibilità di studiare la struttura di 2500 farmaci, selezionando in una seconda fase quelli più efficaci per combattere la resistenza dei batteri dell’ Escherichia Coli. L’antibiotico è stato sperimentato su un centinaio di candidati per le prove fisiche con “halicin” (alicina), antibiotico che i ricercatori stavano mettendo a disposizione come possibile farmaco per il diabete.
Sally Davies, direttore medico della sanità del Regno Unito, ha dichiarato in un comunicato: “Le infezioni resistenti ai farmaci fanno parte a pieno titolo dell’agenda globale, ma ora comincia il vero lavoro. Abbiamo bisogno che i Governi, l’industria farmaceutica, gli operatori sanitari e il settore agricolo diano seguito al loro impegno per salvare la medicina moderna“.
Nel mondo sono 700.000 le vittime causata dalla resistenza agli antibiotici, 33.000 in Europa di cui 10.000 solo in Italia. L’inventore della penicillina, Alexander Fleming, avvertito della crisi imminente mentre accettava il premio Nobel nel 1945 : «C’è il pericolo che l’uomo ignorante possa facilmente incorrere in un sotto-dosaggio ed esponendo i suoi microbi a quantità non letali del farmaco, renderli resistenti».