L’intelligenza artificiale ha recentemente cambiato il gioco nella ricerca archeologica, scoprendo in Perù ben 303 nuove Linee di Nazca in soli sei mesi, una quantità sorprendente considerando che gli archeologi hanno impiegato ben 70 anni per individuarne quasi lo stesso numero. Ma come è stato possibile?
Grazie a un algoritmo di apprendimento automatico, un gruppo di ricercatori giapponesi della Yamagata University ha collaborato con IBM e l’Università Parigi 1 Pantheon-Sorbonne per analizzare immagini ad alta risoluzione della regione di Nazca. Queste nuove scoperte si sommano ai 430 geoglifi già conosciuti, portando a un totale che arricchisce il nostro bagaglio culturale su questi antichi disegni, visibili solo dall’alto.
Ma ti sei mai chiesto cosa rappresentano queste misteriose Linee di Nazca?
Molti dei nuovi geoglifi scoperti raffigurano animali domestici e teste umane decapitate, suggerendo un forte legame con la cultura e i sacrifici umani. In particolare, i geoglifi in rilievo, più piccoli e difficili da individuare, sono stati creati a breve distanza dai sentieri pedonali, forse per essere visibili alle persone che camminavano lungo quei percorsi.
La tecnologia Lidar, le immagini satellitari e i droni hanno già rivoluzionato il modo in cui studiamo le antiche civiltà, ma l’aggiunta dell’intelligenza artificiale ha reso possibile scoperte più rapide e precise, come queste nuove Linee di Nazca. Ti rendi conto di quanto velocemente la tecnologia stia accelerando la nostra comprensione del passato?
Cosa pensi che ci riservi il futuro?
La scoperta di altri geoglifi potrebbe riscrivere ulteriormente la storia di queste civiltà, svelando nuovi dettagli su riti, tradizioni e simboli che ancora non conosciamo. Se vuoi essere sempre aggiornato su queste incredibili scoperte, continua a seguirci e condividi questo articolo con chi è affascinato dalla storia e dall’archeologia!