Una ricerca tutta italiana, guidata dal dottor Livio Favaro, con il professor Sandro Gamba e un team di ricercatori, ha dimostrato che il canto dei pinguini, per l’esattezza 30 pinguini africani, ha una struttura linguistica complessa molto simile a quella di noi esseri umani. Lo studio durato anni riguarda il Spheniscus demersus.
Il dottor Favaro, illustrando la sua ricerca, ha spiegato: ” Questo esemplare si trova in zone subtropicali, lungo le coste del Sud Africa, della Namibia e in parte del Mozambico e, a differenza della credenza popolare, non nidifica nell’inverno antartico (come i pinguini reali o imperatori). Una specie dal repertorio vocale abbastanza semplice, costituito da varie tipologie di vocalizzazioni, tra cui però ne troviamo una particolarmente interessante: l’ecstatic display song, vera e propria “canzone” emessa esclusivamente dai maschi durante il periodo riproduttivo, tra la fine di gennaio e la fine di maggio”.
Alla ricerca è stato dato il nome Do penguins vocals conform to linguistic laws? , pubblicata sulla rivista scientifica della Royal Society, Biology Letters punto di svolta dello studio che ha coinvolto 30 pinguini africani ospitati in quattro zoo differenti, che riguarda il richiamo dei pinguini africani che non sembrerebbe casuale ma seguirebbe regole linguistiche ben precise, proprio come accade nel linguaggio umano. Sino ad oggi questa caratteristica era stata osservata bei nostri parenti più prossimi: i primati non umani.
La disciplina studiata dal dottor Favaro è la bioacustica, dalla quale si è riusciti a decodificare nella comunicazione tra i pinguini esistono delle sillabe, composte in modo vario. È proprio questo aspetto che ha incuriosito i ricercatori e li ha spinti ad andare oltre e a scoprire che il linguaggio dei pinguini ha una base strutturata su precise regole che dettano la struttura sillabica.
Naturalmente il linguaggio umano ha subito evoluzioni più complesse, sviluppando una grammatica che consente di costruire infinite frasi. Il professor Favaro specifica infatti che “Esistono dei pattern statistici universali, che sono trasversali rispetto ai sistemi di comunicazione. Che si possono dunque ritrovare al di là della complessità del sistema. Negli esseri umani, come nei pinguini.”
Questo principio si può definire sicuramente generale, come ha affermato il The Guardian parlando della ricerca degli studiosi italiani, ma che potrebbe essere applicata anche ad altre specie animali. Il meccanismo è lo stesso utilizzato nel codice morse, dove i suoni usati più di frequente sono semplici e brevi, tanto da rendere la comunicazione più agevole. Chissà, forse i nostri pronipoti andranno a al cinema con i pinguini e questi ultimi ci daranno degli incompetenti assistendo alle migliaia di proiezioni che riguardano la loro vita. Giudizio, a quanto pare, più che meritato.